Domenica 24 Settembre 2006 ore 15.00

INTER / CHIEVO

4-3

11" CRESPO

32" 2T PELLISSIER (rig)

13" 2T SAMUEL

41" 2T TIRIBOCCHI

19" 2T STANKOVIC

44" 2T BRIGHI

25" 2T CRESPO

 

 

Commento di Luigi Bettineschi

luigi.bettineschi@hotmail.it

 

La novità vera della giornata è che si gioca di domenica, cosa non così scontata: visto che fra anticipo,posticipo, anticipo del posticipo, il week end te lo devi tenere completamente libero per la partita! E per uno come me che ha un giro di fighe non indifferente, è sempre un bel problema..Si parte alla mezza dal piazzale del sole, anzi no, visto che il suddetto è chiuso per “maggiolini”: niente a che vedere con i simpatici insetti,  si tratta della manifestazione di auto che ci impedisce di utilizzare il “nostro” parcheggio: L’egoismo della pro loco di Clusone è sconcertante!Ci organizziamo, giro di telefonate e si parte dal Mirage, storico parcheggio che nei tempi andati ci ha accolto più volte vincitori al ritorno dal Meazza.Riusciamo a metterci in marcia, ed essendo domenica niente baretto improvvisato: alla lunga sarà un’ assenza che si farà sentire! Giro di saluti, due chiacchiere con Anna sulla sua storia d’amore finita male (..... sei il primo della lista) e siamo già fermi per caricare Peia e Vertova al seguito. A Bergamo nuovo break: salgono Silvia e Selene. Silvia al posto dei vestiti ha una raccolta di francobolli; incompleta però. Faccio tutta l’autostrada litigando con i miei ormoni e arrivo a Milano con una mezza idea di saltare la partita per andare alla ricerca di un po’ di amore mercenario. Dato che in denaro piango miseria ci provo ,gratis, con Maela: permesso negato. Annego la mia frustrazione concentrandomi sulla partita, ma soprattutto, cercando tra i lavori per i tornelli la via più breve per entrare allo stadio.

Sono dentro e non è una metafora sessuale. Vorrei sedermi ma ora che ho finito di salutare tutti i bagai dei pessimi elementi, la squadra è già in campo per il riscaldamento. Finalmente mi accomodo dietro a Domenico, tempo un quarto d’ ora e sono già fuori di passivo, grido, canto, faccio casotto, un borghetti, due, bis di fumo passivo…comincia la partita e sono già stanco morto!Oggi si gioca col Chievo, stanno simpatici a tutti, io invece li odio! Contro di noi fanno sempre la partita della vita, con la juve, invece, prendevano contro 3 rigori a partita!Infine “last but not the least” il pandoro proprio non mi piace.

La squadra parte bene e di conseguenza la curva va dietro a ruota. Ieri il milan ha pareggiato, quindi vincere non è fondamentale , ma obbligatorio.Valdanito  la sblocca subito ed è tutto abbastanza facile, tanto che a metà del secondo tempo vinciamo 4-0. “amala PAZZA INTER amala”  tempo 10 minuti e ne becchiamo 3! Paura mille! L’aria ne è così ammorbata che ne puoi sentire l’odore…passo gli ultimi minuti in apnea totale…fumo, anzi mangio 3 sigarette: una dietro l’altra.Il triplice fischio scaccia la paura ma sono così svuotato  che mi siedo un momento.

Rientriamo sul pullman anchilosati e stanchi ma soprattutto è un ritorno da sopravvissuti  a qualcosa di spaventoso. Dopo un veloce conciliabolo sugli anni di vita che si perdono al seguito dell’ Inter  abbiamo stabilito che conti alla mano, dovremmo essere morti già da molto tempo!Il ritorno è stranamente soft. A parte qualche pillola di saggezza che ogni tanto rimbalza  fra i sedili, Clusone ci riabbraccia vincitori verso le 19.30. Anche questa è andata! Arrivo a casa, piatto di pasta veloce e subito a nanna…stasera lavoro e ho bisogno di recuperare!Attenzione: perla del maestro (nota del trascrittore)

Una volta un tizio mi ha detto “ il football non è questione di vita o di morte..è molto più importante!”  chi va a vedere le partite si fa prendere molto più intensamente di quanto non accada a chi non ci va’.

Questo scritto contiene situazioni (mie ma non solo) tratteggiate senza grande dovizia di particolari a chi dovessero interessate questi ultimi (vedi abbigliamento di Silvia) non deve fare altro che alzare il culo dal divano, spegnere il computer e venire in giro con noi.Non è né un antologia né un riepilogo, né tanto meno un autoritratto; solo il maldestro tentativo di fermare qualcosa che col passare del tempo si modifica continuamente. Come lo specchio di Alice , allora è giusto correre il rischio di passare involontariamente attraverso questo specchio nel quale (lo giuro) ho desiderato soltanto vedere per un attimo il mio riflesso

“ALL GAVE SOME, SOME GAVE ALL”

tutti  hanno dato qualcosa, altri hanno dato tutto

 

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