Domenica 15 Ottobre 2006 ore 15.00

INTER

/

CATANIA

2-1

 21

1t

STANKOVIC

 16

1 t

MASCARA

31

2 t

STANKOVIC

 

 

 


Commento di Luigi Bettineschi

luigi.bettineschi@hotmail.it

 

 Che palle ancora di domenica. Signori della lega, o chi per voi, che decidono anticipi o posticipi, vi voglio urlare in faccia tutto il mio disprezzo. O la nostra esigenza. Che tradotta in termini semplicistici è una sola. NOI ABBIAMO SETE. Dovete metterci di sabato. Rivogliamo il baretto sul pulman. L’aroma di luppolo nei nostri aliti, i canti sguaiati, i volti stravolti dal’alcool, il delirio della sbornia…Vogliamo il sabato sera, con l’autostrada chiusa e il pulman che si perde nei paesi dell’hinterland milanese o nella bassa bergamasca con le zoccole che ci salutano e l’autista è il primo rincoglionito della banda.

Niente, ci tocca la domenica con partenza alla mezza come sempre al “Sole” rigorosamente libero dopo che su in pro-loco a clusone tremano ancora i vetri post- buffonata dei “maggiolini”. Hey!!! L’autista è il pazziante Marco. Cominciamo bene. Ovviamente al seguito si è tirato dietro la cavallona; con cui adesso scambia fluidi corporei sui sedili in fondo al pulman quando noi siamo alla partita. “Autista, autista sei il primo della lista”…Roboante coro di saluto a Marco e via che si parte con la cavallona a fargli da navigatrice. “Su questo pulman qua son tutte pornostar” è il nuovo coro che rallegra il viaggio fino al primo pit-stop a Nossa. Dove, sorpresa, scopriamo che un giovine tizio, ha sbagliato pulman e doveva salire su di un altro verso altri lidi a noi totalmente estranei. La domenica son tutti in aria, il ragazzino in primis, ma anche chi aveva in mano la cartelletta con l’elenco delle utenze nn mi sembrava particolarmente in forma. Vero Anna????!!!..

Oggi son seduto vicino a Clau la rossa che ci degna della sua presenza dopo il bidone col Chievo. La trovo particolarmente radiosa e in forma. Non ultimo emana un calore nn indifferente che mi manda in palla. Congelo i miei ormoni e tengo le mani a posto onde evitar figure e schiaffi in faccia. Fatto sta che siam a Milano e io nn ricordo un metro d’autostrada. Vuoi vedere che crazy-marco ha perso la brocca e ci a portato in loco per strade alternative? Nn faccio partecipe nessuno di questo mio pensiero onde evitare che mi ricoverino seduta stante al Nigurda. Milano ci accoglie con un sole e un caldo pazzeschi. Dopo dieci metri nel piazzale son gia cotto ma devo stare vigile e attento a nn perdermi nel cantiere che ce fuori dal cancello in cui entro scaramanticamente di solito.

Arrivo in curva e siam in quattro gatti. Mi siedo nella fila insieme con gli altri. Indomito son appiccicato a Clau la rossa ma strategicamente sottovento rispetto a Domenico che decide di salutar l’ingresso della squadra con un “personal” che abbatte mezzo settore stendendoci con le fragranze delle valli nepalesi in Tibet. In vista di questo commento voglio rimanere lucido e seguirmi la partita anche nelle cose più tecniche. Tipo schemi, direzione arbitrale e tutte quelle palle con cui i giornalisti della “Rosea” farciscono di cazzate i loro articoli. Duro cinque-minuti-cinque e già nn me ne frega un cazzo né di rombo né di diagonali. Tantomeno di fuorigioco e lanci col contagiri. Vogliamo vincere per tornare in testa e guadagnar punti ancora sul milan.

La curva parte in tromba. Coreografia godibile e via, cè da sotterrare il Catania. Noi siam posti dove ci son i palloncini. Ora che ho finito di gonfiare il mio ho una crisi ai polmoni che mi ci vuole un cardiotonico. Al quarto d’ora sto cominciando ad accarezzare con gli occhi le tette della Clau che un boato mi scuote. Mi volto verso il sacro manto del Meazza per vedere che nel settore ospiti cinquemila catanesi si stanno zompando addosso ebbri di felicità. Mi si gela il sangue. Siamo sotto. Stiamo Perdendo contro il Catania. A S. Siro. Dopo un veloce conciliabolo con gli altri scopro che il prode Giulio Cesare si è fatto impallinare da un Annibale qualunque che nn lo trovi neanche sulle figurine. La prendo male. Il primo pensiero è di farmi un caffè Borghetti. O una Grappa. O un Borghetti corretto grappa. Non mi abbasso a certi sotterfugi, sono un uomo da gesti tragici. Tento di suicidarmi per autosoffocamento mangiando una manica della felpa. Son ormai ad altezza ascella della felpa e lo capisco dal gusto quando stankovic fa pari e patta su cross del mio omologo in campo…Luis Figo.

Veloce rigurgito felpato ed esplodo. È fatta adesso si va via fino a vincere. Lo leggo negli occhi del Dome. Brillano. All’intervallo facciamo merenda con le brioche della Clau. Secondo tempo. Abbiam bisogno di un gol e possibilmente niente capronate dietro. Oggi nn gira. È dura. Comincio a preoccuparmi. Palermo e Roma perdono. Dai raga! Cazzo…Fuori l’imperatore dentro il mio ragazzo Julio Cruz. RIGORE!RIGORE!RIGORE! Il mio ragazzooooo. Parato. L’ha parato. E’ il “De profundis”. E’ la fine delle illusioni. E’ la negazione. E’ lo sconforto. Sono appena stato accoltellato alle spalle da Cruz. Lo voglio morto. Preparo un cappio con la cinghia. Guardo Clau la rossa. Deve essere morta da tanto è bianca. Il dome sta per accasciarsi, Andrew bestemmia e si accende l’ennesima Malboro d’alibi. Ci credo ancora, la curva anche. E’ troppo importante vincere. Calcio d’angolo, esce Pantanelli, respinta corta, il serbo è li. TIRA. Groviglio di gambe. Deviazione di qualcuno. Palla nel sacco. Guardo l’arbitro. Indica il centro del Campo. E’ GOL E’ GOL GOOOOOOLLLLLL!!!!! Esplodo come un raudo. Abbraccio Clau ma nn voglio trombarla. Nn m’interessa. Perlomeno nn adesso. Chiudo gli occhi e vedo tante piccole esplosioni di luce. Segno che nn sto tanto bene. Li riapro ed è tutto sfuocato. Grazie a ‘u cazz. Ho perso gli occhiali nella bolgia. Me li trova Selene. Con quello che ho pagato sti Ray Ban ci manca solo questa. Intanto la partita è finita. Sono cotto. Ho bisogno di sedermi un attimo.

Rientro al pulman per inerzia. Mi soccorre Fabio con una Heineken formato famiglia. Riacquisto un po’ di forze. Il ritorno è soft. Sono spento. L’altopiano baradello ci accoglie che la sera è gia calata. Si è portata via anche questo week ma i tre punti sono in saccoccia insieme al primato e tanto basta per sorridere. Rientriamo a Colere dopo una sosta non prevista a castione per lasciar passare la processione della Madonna. Trofie al pesto per cena e il rassicurante calore familiare. Dormo un attimo e alla mezza via al lavoro. Anche questa è andata. Mi sono accorto, che tutto quello che ho scritto in realtà nn è altro che una trasposizione in parole d’immagini. E’ ovviamente difficile se nn impossibile riuscire a ricreare la stessa intensità d’emozioni, la gioia, lo sconforto, ma anche la stanchezza alla fine della giornata in uno scritto rispetto alla realtà. Come ho gia detto la scorsa volta si può assaporare tutto ciò alzando il culo dal divano bruciare le tessere e i decoder di sky e via sul pulman. Alla Prossima raga. Comportatevi bene. DIO vi vede. IO anche.

P.S.: rubo un ulteriore spazio per un doveroso e dovuto ringraziamento. Grazie ad Anna Scandella che con pazienza e precisione certosine, oltre che all’uso del telefono, ha fatto mirabilie per crearmi un account nuovo di posta e alla pazienza con cui ha cercato di farmi entrare dentro alla mia corteccia cerebrale le nozioni per un uso corretto di ste diavolerie tecnologiche.

P.s.2: saluti sparsi a tutti in particolare a Serena e Claudia. Le “rosse” per eccellenza dopo la Mc’farland. Ovviamente a Fabio, al Webmaster, a stefano,fede,cofano,il guru,i gioielli di casa Savoldelli,l’emigrante Maela volata a Londra a ricercare la sua nuova pace interiore, tutta la banda del pulman,dome e andrew per la compagnia in macchina e a tutti voi che leggerete.

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