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Mercoledì 25 Ottobre 2006 ore 20.30

INTER

/

LIVORNO

4-1

 2'

1t

M. Pfertzel  (aut.)

25'

2t

C. Lucarelli

13'

1t

M. Materazzi

 

 

 

26'

2t

Z. Ibrahimovic

 

 

 

33'

2t

J. Cruz

 

 

 


commento di Luigi Bettineschi

  

luigi.bettineschi@hotmail.it

 

Ladies and gentlemen, Signore e Signori, Scapoli e ammogliati sono ancora di scena i signori della Lega calcio. In combutta con i demoni della pay per view oggi il menù prevede il primo dei quattro turni infrasettimali. Nome altisonante per dire che si gioca in settimana? Non proprio. Analizziamo l’etimologia della parola. Essa si compone di due parti e come tale risulta scomponibile. Mettetevi comodi che adesso vado a scomporla, dizionario e libro delle ricette della nonna mi vengono in aiuto. Cominciamo con “infra”. La traduzione letterale, e cito il “Devoto-Oli”, è la seguente:”La terra tra i due fiumi della Mesopotamia”. Deriva molto probabilmente dall’Aramaico, uno degli idiomi più antichi di cui si conosce ad oggi ancora ben poco. Testi antichi riportano che la “valle dell’Infra” fosse una specie di Eden in loco, appunto, fra due fiumi. Si narra che in essa il leone giacesse sotto l’agnello, che i criceti fossero liberi di copulare nell’erba verdissima e non rincoglionirsi in gabbiette a frastornarsi tutto il giorno a girare su una ruota. Gli opossum erano i migliori amici dell’uomo. Moggi e Girando erano i chierichetti della parrocchia, Galliani era gia morto da tempo, Adriano non era depresso e segnava gol in sforbiciata anche sotto la doccia. Una terra di Esteti insomma. “Settimanale” francamente non lo so da cosa derivi. Credo, dati alla mano, che si riferisca probabilmente alla paghetta, settimanale appunto, che mi passano i miei.

MA CHE COSA STO SCRIVENDO?. Praticamente una via di mezzo fra una puntata di “Geo & Geo” e una rivisitazione apocrifa del vecchio testamento in cui si parla del Paradiso Terrestre. Ma torniamo a noi. Anche per il turno “infra si parte dal “Sole”. Alle 16 de la tarde. Il pazziante Marco e la Cavallona sono ancora i Signori del vapore. Quanto mi attizza questa. Ho in mente cose da fargli che sotto i ferri prevedono anche l’uso di un frustino. Appello veloce e via prima che il sentiero della s.p. 35 si restringa trasformandosi in una giaculatoria di macchine e bestemmie.Oggi hanno tutti facce da “permesso” dal lavoro. Chi una mezza giornata, chi qualche ora rubata al pomeriggio. Comunque tutti soddisfatti di averlo messo da dietro ai datori. Con buona pace di confindustria, dei sindacati, di Padoa-schioppa e tutto il parlamento. E adesso ci dicono che anche sui nobili scranni parlamentari siedono dei buffoni che si bombano. Sai che notizia, bastava guardare le leggi che fanno e non ci voleva molto a capirlo. Intanto siam partiti.

La scena la ruba subito Maela. Presa, masticata e risputata al mittente dalla City londinese nel giro di DUE-GIORNI-DUE. Credo, senza timor di smentita, che nella storia delle ragazze alla pari sia riuscita a battere ogni record di permanenza possibile e immaginabile. Robe da matti. Robe da Maela. Apro una parentesi per dire che Maela per quanto possa sembrare improbabile è un nome proprio di persona. La femmina a cui l’hanno appioppato esiste veramente, come le tette da urlo che si tira dietro. Un nome una garanzia.

Al di la delle più nere previsioni andiam spediti e Milano ci accoglie con i suoi casermoni  claustrofobici che è ancora presto. Decidiam di fare una puntatina al Mc’Donalds dove ci aspetta Fabio disceso dalle valli svizzere con la jeep del babbo. Siam la “creme” del pulman. Il Re, Clau la Rossa, la ex-ragazza alla pari, Ele “l’aucàt”, Baffo e Marco il giovane. Siam li per veder le mamme di Milano che portano i pargoli all’Happy Meal post scuola materna. Che robe. Mamme cosi da noi non ci sono. Sarà anche vero che l’erba del vicino è sempre più verde, ma bagai, queste non sono verdi. Sono l’Irlanda. Mi pappo nove “mini-cotolette” che probabilmente digerirò in un futuro che a sentir il mio intestino non sembra molto prossimo. Oter. Adesso è tempo di avviarci.

Mini scarpinata e siam ai cancelli. Entriamo e tanto per cambiare siam fra i primi. Lo stadio vuoto è enorme. Soffocante nella sua “grandeur”. Le senti nell’aria le imprese epiche e le battaglie che dentro si sono combattute. Che poi siano state vinte questo è un altro discorso. Lumo il secondo rosso e vedo che anche lo striscioncino del club è al suo posto in balaustra. Sono sereno andrà tutto bene. Saluto tutto il gruppo e noto ulteriori visi pessimi nei…Pessimi Elementi. Ci accomodiamo. Oggi Clau la Rossa ha optato per la fila davanti e non in parte a me. Sono un po’ scocciato ma poi, gradevole visione, scopro che se mi sta davanti ho degli interessanti argomenti da guardare. ( Mi sa che dopo questa e gli ulteriori commenti da parte degli amici benpensanti di Rovetta la perdiamo a favore dell’atalanta). Arriva anche Dome direttamente dal cantiere in cui lavora. E’ completamente in aria. Sui cori arriverà con due strofe di ritardo. Oggi ci tocca il Livorno. Brutta gente. Zero mentalità ultras e tanta politica. Non spreco altre parole. Chi va negli stadi ha ben presente la loro pochezza e la vergogna che rappresentano. Anche nella coreografia gli ricordiam di dove sono e da dove vengono. Anche oggi dobbiam gonfiare dei palloncini. Ma sono strani. Dopo gonfiati assumono le sembianze che sono una via di mezzo fra un baccello di piselli e un vibratore formato magnum. Il più grosso è quello della Clau la Rossa. Probabilmente un messaggio sublimale a noi comuni mortali di cosa intenda quando vuole misure importanti.

Inizia l’evento e stiam ancora sghignazzando. 30 secondi e abbiam gia messo le tende nell’area ospite. Arriva un cross del Chino e tale Ptzerlf spazza via con sicurezza. Anzi no. Svirgola. La palla rimbalza in modo strano e si infila in porta. E’ AUTOGOOOOL. Vorrei esultare ma non ci riesco. Ho la ridarella. Povero tizio sfigato. (si fa per dire è comunque sempre un miliardario). Magari stanotte gli rubano anche in casa. Fatto sta che siam in vantaggio e non ci fermiamo. Assalti all’arma bianca e conquistiamo ancora un angolo. Cross e Matrix sale in solaio. La Piglia de capoccia. E sono DUE. GOOOOOOOOOOOLLLL. Spazziamoli via queste “teste di cacciucco”. Lo stadio è un bordello. Daje raga. Chissà come la sta prendendo Ciampi. Ma soprattutto chissà come si sta prendendo la signora Franca. Vecchio sbrodolone goloso di un Presidente. Intanto Alvaro si fa male. Ancora una volta. Entra Ibra. La musica non cambia. E’ la “Cavalcata delle valchirie”. E’ “Madonnina dai riccioli d’oro”. Sono i “Clash”. Giunge anche l’intervallo e il meritato riposo. Intanto si scopre che in tribuna c’è anche Coco. E’ venuto per decidere se a Gennaio rimarrà da noi o tornerà al Livorno. Visto che entrambe le squadre si stanno strappando i capelli per tenerselo si decide di lasciar fare al fato. Mi spiego. Coco dovrà estrarre da un urna un biglietto. Il nome della squadra che comparirà su di esso potrà riscattare il giocatore. Dopo aver bendato il giocatore con un tanga dell’Arcuri ecco il momento fatidico. Estrazione. Chi sarà il fortunato?. Ricchi premi e ”cotillon” per tutti. Entrambi i foglietti sono bianchi. Coco non lo vuole nessuno. Ma come?. Un atleta di siffatta levatura. Un uomo mai intaccato neanche lontanamente dal trash del gossip. Uno che ha sposato la compagna di banco delle medie. Haiaiaiaiiii Povera Inter. Quale errore. Spero che mal non ti colga. Che non ci tocchi ingoiare l’amaro fiele del giocatore venduto e andato a vincere in altri lidi. TRANQUILLI con Coco non succederà. A lui, è gia tanto, se gli intitoleranno il nome di un drink all’Holliwood dove da sempre, li si, è titolare.

Intanto il secondo atto è gia ripartito da un po’ e tanto per cambiare becchiam il golletto da ansia da prestazione. Mi altero leggermente. Ma come si fa?. Neanche al Subbuteo e con i giocatori ubriachi si prendono gol così. O raga niente SCHERZI. Non faccio a tempo a preoccuparmi che il serbo palla al piede punta la porta del Livorno. Finta. Tocchettino di lato. Ibra è li. Piatto semplice semplice. Occhiata al segnalinee. Corre verso il centro del campo. GOOOOOOOOOOOOOOLLLLLL…MAREMMA BUCAIOLA…INCASTRATA SOTTO LE RUOTE DI UN CAMION…VAMOS A GANAR!!!!…La prendo bene. Adesso ho anche il tempo di guardarmi in giro. Fighe? insomma. Hey c’è anche il quarto gol del mio ragazzo. JULIO RICARDO CRUZ. Venghino siori venghino sulla giostra. Ultimo giro stiamo andando via. Il triplice fischio ci trova inebriati e beati. Caracolliamo al pulman. Che belle facce. Distese. Riposate. Soddisfatte. Siam PRIMI. Bene così.

Si torna a casa. Pago i biglietti per il Derby e mi accuccio al mio posto. Il “sole” ci riabbraccia alla mezza appena passata, Clusone sta dormendo, il riposo dopo una giornata laboriosa o il coma etilico dopo una sbronza colossale. A noi non è dato sapere. Veloce saluto a tutti inforco la macchina, brucio il semaforo per Lovere, e via veloce. Mi aspettano al lavoro. Non ci sono i gol in tele per lo sciopero. Non me ne frega niente. Son contento cosi e tanto mi basta. Alla prossima RAGA!!!!!!!!.

P.S. Oggi non chiudo con nessuna della pseudo-morali che vi propino di solito. Son gia in clima Derby. Tensione a MILLE. Sabato vado giu poi vi racconterò. Comunque fuori le palle, gomiti alti, mani in faccia, RAGA non traditeci. Lo spazio per i saluti però me lo concedo. Doveroso e Dovuto a tutto il pulman che il più delle volte è costretto a sopportare la mia pesantezza. Alle nuove leve. Importanti e impegnate. Clau la Rossa e Serena, fabiofedebaffostecofanonicolasilviaselenemaelajacopolucaannawebmaster e come sempre tutti voi che mi leggerete…Un grazie ad Alessia e Francesco che negli ultimi giorni hanno risposto a tutte le mie domande su allegati, e-mail e computer che non capisco perché nelle mie mani sembrano addirittura squagliarsi..CIAOOOO…E per tutti quelli che sabato saranno allo stadio vi lascio con questa citazione che ho estrapolato dall’ultimo libro di Faletti.. Li avevano chiamati per combattere. Sono passati più di cento anni e per loro quella guerra non era ancora finita”..UNITI; FIERI; MAI DOMI…AVANTI CURVA NORD

 

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