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Domenica 19 Novembre 2006 ore 15.00

INTER

/

REGGINA

1-0

 4'

pt

H. Crespo

 

 

 


commento di Luigi Bettineschi

  

luigi.bettineschi@hotmail.it

 L’antefatto…Sabato l’artro ero cosi risentito di nn poter seguire la squadra a Parma, a causa del posticipo (a Firenze e al Derby avevamo portato a casa sei punti grazie alla mia presenza),  che avevo deciso di staccarmi dal calcio almeno per un week e di regalarmi qualcosa d’alternativo da fare insieme alla morosa. Tipo una gita da qualche parte, a vedere una mostra, a Gardaland o all’Orio Center di Seriate. Una di quelle cose deprimenti che fanno tutti per tenere insieme rapporti logori. La decisione l’avevo presa durante la serata mentre mi districavo fra una “pinta” e l’altra ed era una decisione irrevocabile. Niente calcio, niente tempo perso e incazzature dietro alle squadre che seguo di solito. Inter e Colere. Con molto tatto, sfidando una mia probabile negazione, qualcuno mi ha fatto notare che la morosa almeno per quanto mi riguarda è ancora di là da venire. Devo affermare che mi c’è voluto un attimo per superare lo smarrimento. Trovo frustante e ingiusto che mi sia negata una domenica alternativa perché manca un insignificante dettaglio come la morosa.

La prendo bene e passo al contrattacco. Sono lì al “pub Nevada”; comincio a tessere la mia tela da marpione, incrocio un tizio che saranno passati anni dall’ultima volta che c’eravamo visti. Filiamo dritti al bancone. Due pinte e scivoliamo indietro negli anni e nei ricordi. Scorrono nomi che spazzano la nebbia che ricopre il passato e pare di scorgere attraverso essa dei volti. Antichi frammenti per fermare un attimo quelle poche certezze che sono l’unico patrimonio della vita di un uomo. Fluiscono i ricordi e vola via il tempo. E con esso si lacera la tela del ragno. Niente morosa niente domenica alternativa.

Scatta il piano “B”. Domenica pome si va a vedere il Colere. Partita difficile soprattutto dopo il mezzo passo falso della giornata precedente. Cinque minuti e siamo sotto di tre gol. Rimpiango L’Orio Center. Ci diamo una mossa e via che parte la rimonta. Al gol del 4-3 sono lì nel parapiglia della tribunetta e in pieno delirio mimo la torsione del colpo di testa del gol. Nn non l’avessi mai fatto. Ho sentito lacerarmi qualcosa dietro il collo. Nonostante abbia un' alta soglia del dolore mi sono ritrovato piegato in due. Impavido rimango fino alla fine ma sono la Madonna addolorata Di Civitavecchia. Vinciamo 9-5. Volo a casa e fra tubetti di “Fastum gel” e bustine di “Aulin” è imperativo che mi rimetta in sesto perché la sera son d’accordo di trovarmi con gli altri per vedere la partita. In Tele. In un covo di bilanisti. “No fear” e testa alta. Come è finita lo sapete tutti. Dopo aver augurato tutte le sfighe del mondo a Delucia siamo esplosi in facci ai corvi che gia da mezz’ora avevano cominciato a gracchiare. Mi sono ritrovato con uno sgabello in mano dilaniato dal dolore al collo a trascinarmi in giro per il “Pub”. JULIO CRUZ PER SEMPRE…E UN GIORNO! La classe del mio ragazzo è paragonabile in immagini a Victoria Silvested che mangia una banana o a Jennifer Lopez che si china a raccogliere una moneta.

Il resto della settimana si è trascinato fra la noia e il persistere del dolore. Unico dramma a causa del riposo forzato nn ho potuto presenziare al matrimonio fra Tom e Katie a Bracciano. Poco male. Nn l’ho mai potuta soffrire quella malmostosa di Katie. Mi spiace solo perché dovevo cantare  “..E proprio li volea volare l’uselin de la comare” in coppia con Boccelli e la London Philarmonica Orchestra”.

Settimana che scorre noiosetta in questo Novembre dalle temperature fortunatamente ancora gradevoli ed ecco aprirsi al mondo la “Sunday” della partita. Ieri sera mi son perso in chiacchere al “pub” e ho fatto tardi. Essendomi gestito nel consumo di “Guinnes” sono solo un po’ assonnato e la mia presenza risulta accettabile anche da vedere. Solito appuntamento alla mezza al “Sole”. Autista sconosciuto ma distinto. Appello e via che si parte. Oggi abbiamo a bordo dei cadaveri. Fabio è reduce dalle nozze di un suo amico e tira sul “verdino”. Rimarrà in coma farmacologico per tutto il viaggio. Marco il giovane è bianco carta dopo aver chiuso il “De or”. Paolino è stato alla festa dei coscritti e ha dormito un' ora e mezza. Se il buongiorno si vede dal mattino siamo messi bene. Clau la Rossa si accaparra due sedili ed è già bella che sdraiata. (Clau ti chiedo gentilmente di nn assumere certe posizioni onde evitare che per me il viaggio si trasformi in una continua sorta di fantasie che nn prevedono certo di giocare a carte. Grazie). Oggi comunque con lei sono molto risentito. Lunedì mi aveva mandato una mail divertente narrando le peripezie, sue e della “compagna” Carola, che si erano dovute sobbarcare per seguire la partita con i “ducali” in Tele. Tutto divertito le ho risposto. Silenzio assoluto per i restanti giorni. Alla faccia della cortesia. Si scoprirà che la mia mail nn è mai arrivata ed era lei ad essere sconcertata dal mio silenzio. Bizzarrie tecnologiche. Invito tutti formalmente a presenziare ad un sit-in di protesta sotto la sede di “hotmail” per venerdi prossimo. Si può già prenotare il posto in pullman.

Intanto siamo partiti. Fermate di routine e a Vertova finalmente il grande ritorno della “Peia” Bene. Angelo e Loris reduci da chissà quali imprese scoperecce. Via veloci adesso. Sti cazzi. Anche oggi a BG strada alternativa. Silvia e Selene sono in ritardo e quindi per accorciare i tempi gli andiamo incontro noi. Alla Celadina. Sclero. Ma porca mucca, la puntualità è una delle prime regole per quanto riguarda la buona educazione. E in ritardo son sempre le ragazze. E quindi sempre tutti a perdonarle. Nn avessero la “sala giochi” li sotto pensate che qualcuno le terrebbe in considerazione? Nn credo proprio. Un giovine delle nuove leve (di cui io adesso nn ricordo il nome ma in questo settore sono una frana) stempera la tensione estraendo magicamente dal suo capace zaino una bottiglia di “Champagne” trafugata dalla riserva del babbo. Vai col liscio!!!. “Champagne” vero. Che storia. Un “Cliquot qualcosa” dal profumo inebriante. Siamo andati avanti anni a Cavicchioli del Lidl. Salto di qualità nn da poco. Adesso però qualcuno deve spiegarmi una cosa. Sul Pulman del Club quando gira un po’ di bere le colpe le portano via sempre quei due o tre. Poi al fragoroso “stappare” mille mani tentacolari protendono i loro bicchieri verso l’agognato nettare. ‘A viscidi…Comunque proprio buono sto robo. Anche l’autostrada oggi sembra in discesa. In un attimo Milano è raggiunta. Miliardi di bollicine nella testa e attraverso i piazzali leggero leggero. In un impeto di gioventù volo via il cantiere dei tornelli e sono al cancello tre affiancato da Dome.

Aspettiamo gli altri. Clau la Rossa la facciam entrare per prima. Intanto che gli sbirri le perquisiscono lo zaino e un pulotto fa lo spiritoso noi passiamo indisturbati. Nn che abbiamo niente da nascondere ma certe volte le minuziose perquise sono un po’ snervanti. Fanza, foto delle coreo, e sbrigativamente siamo al nostro posto nei “Pessimi Elementi”. Cominciano ad arrivare un po’ tutti. Arrivano Enry, Salvi e i loro coinquilini della macchina. Li raggiungo. Voglio sapere come è andata la conquista di Parma. Le trasferte sono una roba micidiale. Chi segue le squadre di calcio nei vari stadi sa che nn c’è niente di più bello. E adrenalinico. Sto pensando ai treni fatiscenti, i pulman che si fermano. Ai sassi di Brescia, agli scontri a Livorno, le bottiglie e le bombe carta nel settore ospiti di Roma, a Reggio Calabria dentro allo stadio da mezzogiorno con la partita di sera. Il corteo a Firenze. Il settore ospiti di “Marassi” dove quasi mi trombo la Vanali.  Le gite fuori porta col Chievo, a Padova, a Cremona di Pasqua. Fabio che cade in una buca nel parcheggio di Piacenza. Le “pizzate” e le sconfitte a Parma. Il rientro da Lazio dopo il 5 maggio. Nel diluvio di Lugano. A Vienna per la finale di coppa. A Modena in macchina per l’ultima di campionato con 40 gradi dopo essere stati eliminati nel Derby di champions. Ho buttato via la mia vita per seguire una squadra di calcio! Che io possa morire qui e adesso se rimpiango anche un solo secondo del tempo passato in giro lontano da casa, delle incazzature, dei soldi spesi, la stanchezza, ma anche le amicizie allargate e fortificate e le vittorie in città che ti odiano. Minchia che malinconia. Voglio fare ancora una trasfertaaaaa!!!

Intanto è giunta l’ora dell’inizio. Velocemente ci attiviamo per la coreo. Immensa Curva Nord quest’anno. Palloncini neri e azzurri a dividere la curva in una grande scacchiera e striscione chilometrico “F.C. INTERNAZIONALE 1908” retaggio di un Derby da incubo. Semplice ma essenziale. Oggi si gioca contro la Reggina di Lillo Foti. Personaggio anche questo quanto meno ambiguo. Imprenditore sui “generis”, faccendiere da corte dei miracoli. Amicizie altolocate in calciopoli e mannaia del –15 a inizio campionato. Ieri sera negli anticipi “Pepe” sul pisello alla banda Guidolin e sconfitta a Cagliari. Se vinciamo andiamo in Sicilia avanti di tre. Ovvio sia fondamentale vincere. Partiamo lancia in resta. Viera sradica un pallone nel mezzo. Due falcate a testa alta. Palla profonda per Cruz a chiamare l’uno due. Cruz svirgola. Troppo alta. Respinta di un centrale ospite. Corta. Cruz capisce tutto. Gli va incontro di testa. Palla nel mezzo per Viera che aveva continuato la sua corsa. E’ spalle alla porta. La spizza col testone. Valdanito si materializza dietro. E’ intelligente. E’ li. Si coordina. Botta al volo. Incrocio GOL! GOOOOOOOLLLL!!!! Ed subito Tango, è la Macarena, è la Lambada. Giro giro tondo e tutti giù per terra. Giù a novanta Lillo. Facile. Gliene diamo quattro e tutti a casa. Nn ne azzeccheremo più una per tutto il resto della gara. Increeeediiibbbbileee!!!! E’ un monologo della Reggina. Per dieci minuti di fila siamo sotto il fuoco nemico. Palo. Salvataggi in extremis. Possibile rigore. Pallone che gira nella nostra area per dei minuti. Reggina da playstation. Stento a crederci. Luis l’è ‘mbreach, Burdisso è un incubo, Stamkovic dovè? Sbagliamo l’impossibile e questi palla al piede ci tirano matti. Arriva il pari. Sicuro. Vado nel panico. Dome alza il cappuccio della felpa per nn vedere. Fabio è bianco e nn dice una parola. Baffo sclera. Clau è sballottata fra Paolino e il secondo gioiello di casa Savoldelli che sono ad un passo dall’isteria. Salvi e Igor cercano l’oblio nella grappa. La Curva prova a scuotersi ma nn ci stiamo capendo niente. Nn riesco a staccare gli occhi dal campo. Sono ipnotizzato da quello che sta succedendo. Lumo il tabellone. La Banda Spalletti è uno tsunami sul Catania. Dea sotto di uno. Almeno quello. Creiamo qualcosina ma è innegabile che il pallino è della Reggina. La portiamo fino all’intervallo senza beccare il pari. E’ un buon segno. Mi siedo. Ho bisogno di rasserenarmi. Clau la Rossa mi passa una merendina. Sfoglia e crema alla nocciola. Deliziosa ma ci vuole altro. Dobbiam fare il secondo anche di culo se no questi vanno via col pari. O con qualcosa di enorme.

Secondo atto, solita solfa. Oggi è così. Sofferenza fino alla fine. Reggina ancora sugli scudi. Continuiamo a sbagliare troppo. Fuori Cruz. Infortunato. Dentro il redivivo Imperatore. Farà quello che può. Siam tutti dietro. Sbagliamo tre contropiede facili. Allora la volete perdere apposta. Dentro anche Dacourt e Maicon per soffrire meno. Miglioriamo. E’ quasi finita. Ecco la frittata. Tiro di un tizio. Deviazione della loro punta. Giulio Cesareo spiazzato. Gol! Lo sapevo. Inculata totale. I giocatori reggini impazziscono. Precipito in un tunnel senza fine. E’ freddo. Buio. Ho paura. Chino il capo e penso a qualcosa di bello. Nn mi viene in mente niente. Vortico nel tunnel. Vedo una luce. E' gialla? Sembra una bandierina. Riapro gli occhi. Guardalinee immobile. Bandierina alzata. FUORIGIOCO. SIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!! Risorgo. Mamma mia che incubo. Adesso basta, fatela finire subito. FINITA. Grazie al cielo. TRE PUNTI E VETTA DA SOLI. E vai con gli atti impuri.

Al pulman adesso. Ho il passo del reduce. Stanco. Pesante. Sono di fianco a Clau. Ho la testa ancora in panne. Parla lei adesso. Mi racconta qualcosa di se e qualche spaccato di vita familiare. Nei commenti ne parlo sempre ma in effetti nn è che la conosca benissimo all’infuori del “Menage” allo stadio. Nn so neanche se le sto simpatico fino in fondo. Ecco l’alcova del Pulman. Partiamo subito. Visi soddisfatti per il primato ma ancora tirati per la fatica di averlo raggiunto. Quindi si parla d’altro. Facciamo il ritorno in una baraonda di doppi sensi che comincio a surriscaldarmi. Alle Signore giù davanti oggi gliela condono. Ma alla prossima la tigre attacca. Potete mettere la mano sul fuoco. Organizziamo la logistica per la pizzata di sabato dei “Carbonari”. Saremo alla birreria Lanterna di Lovere. Tutte le fidanzate o meno, tutte le mamme, tutte le mogli, tutte le cugine, tutte le amiche, tutte le conoscenti le aspettiamo giù con inizio dalle venti. Vi prometto miracoli. Nn deludetemi. Intanto marciamo spediti. Quasi. Fermata nn prevista a Comenduno. Stefano è cinereo. Sacchettini per il vomito e un po’ d’aria fresca per il ragazzo in difficoltà. Passa tutto. Clusone è nel buio più totale. Da quando hanno cominciato a mettere quelle illuminazioni gialle e soffuse hanno trasformato i nostri paesi. Cupi. Vuoti. Freddi. Colere ci accoglie listata a lutto. In mattinata la squadra è caduta in trasferta dopo essere stata in vantaggio 4-1. Complimenti a tutti. Sono stanco morto. Fagocito capriolo con polenta e mi assopisco un attimo. Alla Mezza sarò al lavoro. Però che campionato! Siam primi. Mai perso. Bilan a meno 22 (ma nn è crisi! Una partita nelle ultime nove l’hanno pur vinta). Mercoledì cè la cempions poi a Palermo. Il “Cholo” direbbe solo :”CHI HA PAURA SE NE RESTI A CASA”. CIAO RAGA CUMPURTISSA BE!

Oggi vi risparmio la solfa dei saluti. Nn che nn ci tenga ma sono di fretta (al P.S. in fondo capirete perché). Ne faccio solo un paio che ritengo doverosi. Come sempre, a tutti quelli che mi leggeranno. A chi incrociandomi per “Pub” mi ha esortato ad andare avanti e lasciate che mi commuova ma nn c’è carburante migliore della vostra fedeltà. A Fede, Katia e la piccola Alice. Loro sanno il perché. Alla giovane donna che sabato sera mi ha avvicinato chiedendomi se ero io l’autore di questi commenti dicendomi una cosa bellissima oltre a testimoniare la sua fede per i colori nerazzurri. Nn so se questo commento ti piacerà, ma nn importa, io l’ho scritto anche per te. A Clau la Rossa e a Serena di cui nn si hanno più notizie dopo la coscrizione. Vi sarete accorti miei fedeli lettori che oggi mi son lasciato andare a scrivere anche un paio di cazzate prime di fondamento (tipo il matrimonio a Bracciano!) nn ancora finite visto la chicca che troverete in fondo. Mi ero ripromesso di narrare sempre e solo la vera cronaca. Oggi mi son concesso una piccola deviazione. Un po’ come quando si è a dieta ma frustrati dalla vita, furtivamente si nasconde anche alla propria coscienza un giretto dalle parti della Nutella. Io mi sono già perdonato. Attendo titubante anche la vostra assoluzione.

Se siete entrati nel Sito avete trovato attivi sia il Guestbook che il Forum. Utilizzateli da persone civili. Potete criticare tutto, in primis i miei commenti, ci mancherebbe. Ma vi chiedo di nn sputare sulla vostra intelligenza entrando nascosti dietro ai nick name solo per insultare o sviluppare tematiche razziste o politiche. Altrimenti come sono stati attivati ci teniamo un attimo a disinnescarli. E con loro voi e la vostra viltà. P.S. Son sicuro che voi amanti del gossip avete sentito della profe che si sollazzava con dei piccoli studenti. Notiziona. Rullo di tamburi “please”. Son riuscito a contattarla!. Mi sono accordato che per due giorni a settimana sarà a casa mia a darmi ripetizioni. Sono un po’ indietro in qualche materia. Vediamo quanto ci mette a tirarmi su. Se i prossimi commenti usciranno in ritardo e un pochino “Schisci” cercate di capirmi. Sto studiando!!!. In ogni modo vi terrò informati sui miei progressi. CIAOOOOOOOO!!!!!!!!!

Chiudo col “ripostiglio” dedicato alla cultura. Due libri. “Come Dio comanda” di Niccolò Ammaniti. Dal titolo sembra la mia autobiografia. Ammaniti è Ammaniti. Piace o nn piace. Per me è un gran narratore. Schizzato fin che si vuole nel suo ruolo di scrittore cannibale ma intrigante come pochi. La Lettera che fa scrivere al protagonista e che chiude “Ti prendo e ti porto via” andrebbe imparata a memoria da chi crede ancora nel valore dell’amicizia. “Il piccolo amico” di Donna tartt. Per chi ha gia letto “Dio d’illusioni” della stessa autrice ritroverà la voglia di stupire e la classe di una grande scrittrice. Buona vita a tutti. Un ultima cosa. NN ho avuto tempo di sviluppare due argomenti a cui tenevo molto e che saranno il cardine dei prox commenti. Il pallone d’oro al mariuolo napoletano e le nozze di Fabio e Silvia nella primavera prossima. Seguitemi: ne sentirete delle belle

 

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