Capita, a volte, che quando sono
un po’ giù o semplicemente un po’ scazzato mi diletto a preparare delle
audiocassette registrate da poter poi ascoltare in macchina. Registro brani un
po’ casualmente senza criteri logici di suddivisione. Può capitare di passare
dal “Boss” di Glory days attraverso “Scar Tissue” dei Red Hot Chili Peppers per
finire con le “Nuvole” di Fabrizio de Andrè. Un saliscendi che va dal Rock dei
mostri sacri fino alla poesia malinconica del cantautore genovese. L’unica cosa
che sembra nn risentire di queste montagne russe musicali è la mia guida.
Compassata. Lieve. Turistica. Rompi maroni. Per quelli accodati almeno.
Scartabellando nei CD ho trovato questa filastrocca che è il brano-intro di
“Bala e fa balà” de I LUF. Chitarra acustica e la voce, in prestito, di Marino
Severini dei Gang. Fa così: “Noi passerem la notte sotto la luna piena/ se il
mare sarà buono/ nn piegherà la schiena/ domani arriveremo/ nella Sicilia
bella/ profumo di limoni/ ci guiderà una stella/ ma se verrà l’uomo nero/ ci
butterà in fondo al mare/ e se verrà l’uomo nero/ noi ci farà annegare/…
La
stella che ci guida è ovviamente il Mancio ma l’Uomo Nero che ha buttato a mare
il Palermo e tutti i picciotti è Patrick Viera. Sessanta metri di corsa.
Leggero. Imperiale. Nobile. Testa alta. La savana del “Barbera” libera da
calpestare. Sassata all’incrocio. Golassoooo. 2-1 per noi. Bye bye siculi. Io e
Francesco che esplodiamo. Buttiamo fuori tutto il risentimento accumulato
nell’intervallo in una rissa verbale con i gobbi. Certa gente me la ritroverò
davanti anche all’inferno. Vi risparmio il commento sulle interviste di
“gargamella” Guidolin e del nonno, oramai in putrefazione, Zamparini. “Cusa
olèi po?”. La prossima carretta del mare che sbarca in Sicilia, la si fa girare,
e con educazione gli si aggrega anche sti due lerci, ai remi ovviamente, e poi
via verso la Libia. “Che il vento tristo se li porti via”. Recentemente è pure
uscito il calendario della Corvaglia (Iacchetti sei scemo?) che io ho sbirciato
senza alcuna malizia su internet. La partita e il calendario mi si sono
amalgamati nella testa. Dove stanno lievitando immagini da Neuro.
Al momento
sono convinto che la Corvaglia, colore dell’ebano, stia correndo, nuda, verso
la porta del Palermo chiamando palla da Adriano. Che legnata al campionato
questa. Nona vittoria di fila (in settimana arriverà anche la decima col
successo nell’italica coppa), manifesta superiorità, convinzione totale dei
propri mezzi, scelte discutibili del Mancio che si trasformano nell’ asso pigliatutto,
mai rischiata la sconfitta. Bagai, me ghe sto det pio!. AVANTI COSI’. Indomita
legione di guerrieri. Torniamo con i piedi per terra.
Nell’ultimo commento vi
avevo pregato di continuare a seguirmi perché il pallone d’oro a Cannavaro
(sebbene solo ufficioso) avrebbe richiesto una mia presa di posizione. Adesso è
ufficiale. Ha vinto lui. In pieno calore pre-scopata hanno scomodato pure la
Bellucci (“Vorrei potermi stendere in un letto. A dormire, una volta tanto”.
L’ultima dichiarazione rilasciata.) . Ma vai a battere sugli “Champs Elisee”.
Torniamo al Bello Guaglione. Sarò al limite della querela. Cannavaro nn era il
“mariuolo” del video con la flebo? A quanto mi risulta nn era acqua di Lourdes.
Cannavaro nn era il “guappo” che chiamava Moggi pregando di portarlo alla Juve
pugnalando alle spalle il “Brindellone”?. Cannavaro nn era il difensore, pagato
fior di soldi, che per due anni ha finto una micro frattura alla tibia per nn
allenarsi?. Poi quando giocava, rigori contro ed espulsioni erano il pane quotidiano.
Cannavaro nn era il coniglio che dopo calciopoli è scappato nella “Movida” di
Madrid?. Un paladino della moralità. Il porta bandiera della coerenza. (se
qualcuno mi paragona a Cannavaro può preparare l’epitaffio da mettere sulla sua
lapide). Un esempio per i giovani nati alle falde del Vesuvio. Un orgoglio per
la stirpe partenopea. Io nn ci stò. Pallone d’oro vergognoso. Nn solo per
l’aspetto tecnico (mediocre) del calciatore, ma soprattutto per le ombre
immorali che avvolgono l’uomo. Ripeto. NN CI STO’. La cosa più strana è data
dal fatto che le motivazioni di valutazione nn sono mai ben chiare. Variano
tutte le volte. Prima votano il vincitore poi per “giustificare” la scelta
creano una motivazione ad hoc. Cannavaro ha vinto i mondiali purtroppo. E
basta! E nn per merito solo suo. Marco Materazzi ha vinto (purtroppo) i
mondiali segnando due gol e tirando uno dei rigori (purtroppo) decisivi. Marco
Materazzi ha vinto uno scudetto, una supercoppa e una coppa Italia. Marco
Materazzi ha vinto il torneo di briscola alla “Festa del Borgo”. Marco
Materazzi ha vinto la Parigi-Dakar. Marco Materazzi ha scalato l’Everest senza
l’utilizzo di bombole d’ossigeno. Anzi nn respirava neanche. Marco Materazzi ha
attraversato l’oceano Pacifico a nuoto. Marco Materazzi nei ritagli di tempo
sta completando il Colosseo. Marco Materazzi nn ha mai picchiato nessuno nel
tunnel degli spogliatoi. A parte Cirillo. Ma chi è che potendo nn picchierebbe
Cirillo?. Marco Materrazzi dopo questo Week-end è in testa alla coppa del Mondo
di sci. NN CI STO’. Volevo andare a Parigi a contestare il premio e gia che
c’ero, vedevo se riuscivo a scrivere pure io un “Manuale d’amore” con la
“Francese” di Città di castello. Che una volta era fuori Perugia, ma adesso
sembra che sia geograFICAmente situato nell’alta Savoia visto quanto questa pare
ci
tenga ad essere transalpina. Sto con la Corvaglia tutta la vita. A meno che la
Bellucci nn voglia far la pace. Alla fine a Parigi nn ci sono andato perché
l’aereo costava una cifra. Comunque nn ci sto anche da casa mia. E nn intendo
stare con le mani in mano.
Ho organizzato un contro-concorso. Si chiama il
“BALLONE D’ORO”. Invito tutti a scrivere sul sito la BALLA più grossa che avete
sentito o avete raccontato nel corso dell’anno. Un apposita giuria le valuterà
e quella che risulterà più credibile verrà premiata. Attenzione. Niente storie
vere. Solo balle che potrebbero essere credibili. Un po’ come il pallone d’oro
di quest’anno. Gran balla ma la pressione mediatica lo rende credibile. Al
vincitore una maxi confezione di salamini “Beretta” consegnata direttamente dal
nostro eroe.
Tra l’indignazione e i casti pensieri sulla Corvaglia è scorsa
anche la settimana. Venerdi sera sono uscito, ma super controllato. Sono andato
in un Pub ha sentire suonare una rock band. Bravini. Discreto numero di
“Groupies” al seguito. Tutta sera si sono alimentate a tisane ai frutti di
bosco. Corrette cognac. Quando è stato ora di smontare gli strumenti
volenterose si sono fatte avanti per dare una mano. Prima han fatto saltare
corrente. Poi han fatto cadere la batteria. Poi gli han detto di sedersi e nn
rompere i maroni.
Finalmente sabato. Solito posto. Solita gente. Due novità.
L’orario (14,30) e finalmente l’agognato ritorno del Baretto. Col senno di poi
avrei preferito andare in un Santuario. Solito autista sconosciuto. Distinto
gentiluomo pure questo. Ma che fine ha fatto il pazziante Marco?. Ma
soprattutto che fine ha fatto la Cavallona?. Vi prego tornate. Ho bisogno di
punti fermi. Veloce appello. Ci siam quasi tutti. Cofèn è assente giustificato.
Impegni pre-matrimoniali da cui nn ha potuto esimersi. Della Maela nn si hanno
più notizie. La cosa nn mina assolutamente la serenità degli utenti. A me
invece manca tantissimo. Mi manca il nostro confronto dialettico. Mi manca la
possibilità di contemplarle le tette. Mi manca il nervoso che mi va venire.
Forse quello no. Speriamo che si faccia viva almeno una volta ancora. Ogni
velata ironia è puramente voluta. Ringraziando Iddio siam partiti. Oggi abbiamo
fra noi un illustre ospite. Un pappagallo delle sperdute Antille olandesi.
Lopez Nieto Burruchiaga y Mendoza y Santiago y Milingo y Paloma de la casa de
los Cavrones. Narrano le cronache che un suo avo fosse posato sulla spalla del
“Conquistadores” Cortez mentre fra bestemmie e sputi di tabacco arrancava su impenetrabili sentieri
all’inseguimento del popolo Maia verso la fortezza di Machu Piccu. Lopez Nieto
è arrivato in Italia come animatore a Gardaland. Adesso vive a Colere dove fa
da guardia alla macchina di Andrew. E’ un pappagallo strano. Nn dice mai
niente. Nn dice neanche “poooortobello”. In compenso come fa “chicchirichi”
lui, nessuna gallina mai.
Facciam le solite soste canoniche e nel frattempo il
“Baretto” ha aperto i battenti a tutto spiano. Ci diamo dentro di brutto. Oggi
sarà un miracolo se arriviamo alle formazioni. A BG recuperiam Silvia e
l’Alessiatuttatette. Porta in dono un “Cadeau”. Campari. La vedo male.
Continuamo a bere. Jacopo testimonierà il tutto aggirandosi con una
telecamerina nelle macerie delle nostre esistenze. Novello inviato
sull’alcoolico campo di battaglia. Ovvio che il tratto autostradale mi sfugge.
Comincio ad importunare tutti. Milano ci accoglie con gli occhi bassi. Omertosa
testimone dello stato in cui siamo. Decidiam di fare una puntatina al Mc’donald.
E’ un “Parterre de Roi” quello che con poco equilibrio decide di cibarsi con le
leccornie unte del colosso americano. C’è Fabio. Il Baffo. Marco il giovane. Il
saggio “Guru”. Paolino. Clau la rossa. Silvia e Alessiatuttetette. Quest’anno
nn ce la caviam male a gnocche. Poi le trombano altri ma questi son piccoli
insignificanti dettagli. Patate fritte per tutti e la birra che ci siam portati
da casa.
Ci avviamo verso lo stadio anche perché siam venuti per la partita.
Forse. Riusciamo a trovare lo scaramantico cancello numero tre come novelli
Hansel e Gretel solo seguendo le briciole di patatine fritte. Dentro lo stadio
recupero Clau la rossa che mi fa da guida. Fanza, foto della scorsa volta.
Felpa nuova. Arrivo al mio posto. Mi butto sul Borghetti. Comincio a far danni.
Ho qualcosa da dire a tutti quelli che incrocio. Sono vivo. Molestamente
attivo. In aria totale. Il tempo nn ha più consistenza. E’ un effimero
rincorrersi di minuti. E’ gia ora della coreografia. Stelline di natale e
strisce di stoffa colorata. Poi le squadre son gia in campo. Nn sono pronto.
Faccio fatica a concentrarmi. Vogliamo l’undicesima vittoria di fila ma oggi
bisogna che faccian tutto i calciatori perché io sono inutilizzabile.
Oggi
giochiamo contro il Siena. Bella squadretta anche se adesso sta attraversando
un periodo negativo ma viene dal pari nel Derby con i Viola. Un napoletano come
presidente. Un impero nel ramo edile. Appalti in tutta la nazione.
Consanguineità con i gobbi nn solo per la maglia. Un punto di penalizzazione
per aver pagato in ritardo i contributi. Una gnoccolona come figlia. Selvaggia
di nome. Fatto sta che metà della feccia dell’imprenditoria italiana ha in mano
una squadra di calcio. L’altra metà una Banca. Il loro mister, dopo il Mancio,
è l’allenatore più “Fashion” del campionato. Barba incolta. Capello spettinato.
Cravatta allentata da chi ha appena trombato. Giacca su misura ma di due taglie
più grandi. Occhiale fasciante di tendenza. Ma chi è che cura l’immagine del
tizio? Dolce & Gabbana? Troppo checche. Valentino? A ridaie. Platinette? Nn credo. Egon von
Funstemberg? Probabile.
Inizia la partita.
Alessiatuttetette è un po’ preoccupata. Teme di portare sfiga. Le allungo una
birretta per rassicurarla. Poi penso che se porta veramente sfiga sono io quello
che deve essere rassicurato. Mi bevo la birra. Partiamo forte. Angolo. Forte.
Secco. A giro sul primo palo. BURDISSO come un treno. Capocciata. Traversa.
Gol!. GOOOOLLLL…GOOOOLLL…..GOOOOLLLL. Nn stavo guardando. Ma chi se ne fotte.
Siamo in vantaggio. Tumulti per il gol. Dome vola via tre scalini ma
imperterrito continua ad esultare. Abbraccio tutti. Nn capisco più niente.
Facile che si vinca di goleada. Povero Siena. Mi distraggo continuamente. Nn
riesco a seguire la partita. Il primo atto vola via in un attimo. Ci fondiamo
al baretto. Ho perso il conto dei Borghetti che ho pagato. Domenica mattina
avrò il portafoglio che pinge miseria. Inizia il secondo tempo e noi siamo
ancora li impantanati. Lo stadio ha una scossa. Rigore per il Siena. Come è possibile?.
Nn posso prendermi cinque minuti di stacco che succede il patatrac. Rientro
velocemente al nostro posto. Incrocio visi tesi. Preoccupati. C’è aria di
pareggio. Frick dal dischetto. A mezza altezza. Giulio Cesareo indovina
l’angolo. Manona di richiamo. Respinto. PARATO. HA PRESO ANCHE QUESTO…daje
Giulio. Sono ancora li che gongolo. Rimpallo su una percussione di Ibra. I
difensori del Siena sono presi alla sprovvista. Nn Valdanito. Si incunea.
Tocchettino. Palla avanti. Fuori tempo l’ultimo dif. Scavetto su Manninger in
uscita. Palla molle che caracolla in rete. GOOOOOOLLLLLLL…GOOOOLLLLL....Questo
l’ho visto. VALDANITOOOOOO…Trottola o mio Derviscio. Balla sulle punte novello
Nureieev. Danza per noi bella copia di Joaquin Cortez. Canta Maria Callas. Urla
Pavarotti. Vi facciam il mazzo a tutti quest’anno. Dio che Gioia. Che
campionato. NN CI PRENDONO PIU’. Come sto bene. Andiam sul velluto adesso.
Attendiamo il triplice. Vinta anche questa. UNDICESIMA VITTORIA CONSECUTIVA.
Stiamo vivendo un momento storico per il nostro club. E io ci sono. Sono li che
divido con i miei amici questa storia. Sfido chiunque a trovarmi qlc di più
bello.
Barcollo in tutti i sensi fuori dallo stadio. Clau la rossa è li che mi
butta un occhio se vado perso. Oggi nn saprei dire se l’ho più trascurata o
importunata. Ma nn ero in me stesso. Ecco il pulman. Lamiere e sedili ci
accolgono. Lopez Nieto ha vigilato. Il viaggio di ritorno è devastante. Fabio
entra in coma etilico. Solo l’abbondante sudorazione ci rassicura che nn è
passato a miglior vita. Finiam le birre rimaste. Io e Lopez Nieto facciam a
gara fra i due chi è il più sciocco. Vinco per distacco siderale. Faccio
conoscenza con la sorella e la nipote di Primo. A che lotteria le abbiam vinte
queste?. Comunque son simpatiche e straordinariamente pazienti. Per il bene e
l’incolumità di tutti anche stasse siam ritornati a Clusone. Appena sceso dal
pulman Fabio decide di gettare al vento anche gli ultimi rimasugli della sua
anima. La scena “clou” che chiude la giornata è Fabio che stravaccato sul
sedile del passeggero del suo BMW, bianco come la carta ci saluta stancamente
mentre l’auto guidata da Marco scompare nella nebbia e nella notte di Clusone.
Il prossimo che porta da bere sul pulman lo querelo. Veloce giro di saluto a
tutti. Il “clan” delle Fiorine va a mangiar la pizza. Noi saliamo a Colere. E’
sabato. E’ presto. Ho ancora molto da dare. Nn vi ragguaglio su come è finita
per nn ledere ulteriormente la mia dignità. Cmq ho chiuso il “Nevada” e se è
possibile mi sono anche aggravato. Ho passato tutta la domenica a vergognarmi e
a cercare di ricostruire gli eventi. ‘N che stato de omm. Un sabato ogni tanto
ci può stare. Bene cosi. Ciaoooo a tutti e sempre che lo vogliate…alla
prossima. Lopez Nieto vi saluta con un barbarico CHICCHIRICHI.
Rileggendo il
tutto mi sono accorto che la descrizione di oggi possa lasciar pensare che, il
pulman del club, sia un covo di adepti dediti all’alcolismo. Vorrei rassicurare
tutti e smentire gia in partenza i probabili casini che potrebbero sorgere. Si
era un po’ allegretti ma niente di preoccupante. Vi invito dunque tutti a venir
con noi dalla prossima partita. Vi dimostreremo che siam gente per bene.
Qualcuno meno di altri ma riusciamo a tenere a bada tutti. Saluti sparsi a
tutti. Concedetemi di ringraziare ancora una volta tutti quelli che mi leggono
e che incontrandomi mi raccontano parti dei commenti che io a volte nemmeno
ricordo. Grazie davvero. Anche se ancora nn me ne capacito fino in fondo sono
sempre più commosso. Chiudo con qualche notiziola. Le mie ripetizioni con la
Prof di Nova procedono speditamente.
Siamo alle prove orali. Il matrimonio fra Fabio e Silvia (anche se nn son così
convinto che si presenterà anche lei) si celebrerà dopo le festività pasquali
anche perché il Sabato Santo siamo a Reggio Calabria al seguito della squadra.
Per gli inviti vi chiedo di pazientare. Da queste pagine sarà riferita la lista
completa degli invitati. Prevedo che
tutto andrà avanti per il meglio. Venerdì 22 dicembre in tarda serata dovrebbe
tenersi l’annuale cena natalizia. Siamo in alto mare con l’organizzazione
quindi nn posso garantire niente. Io quest’anno bigio per impegni personali ma
chi fosse interessato può utilizzare il proprio cellulare e farsi sentire. “Gli
uomini muoiono, i libri sono immortali“. Visto che anche il “ripostiglio” della
cultura ha un suo discreto ma fedele seguito lo ripropongo. Oggi il libro nn
solo ve lo segnalo, ma ve lo consiglio caldamente. “Gomorra” di Roberto Saviano. Un viaggio nell’impero
economico e nel sogno di dominio della camorra. Terrificante. E’ un pugno nello
stomaco. Sono mani, che stringono, appoggiate alla carotide. Dopo averlo letto
ogni volta che uscivo di casa mi guardavo alle spalle. Per la cronaca l’autore
vive sotto protezione. E in una città come Napoli se hai bisogno di una scorta
stai ballando sulla tua tomba. Questa è l’Italia. Che schifo.
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