A tutte le ragazze della Curva
perché credono che l’Inter sia meglio dei ragazzi.
Inizio con un comunicato di
servizio. La pubblicazione di questo commento potrebbe incorrere in spiacevoli
inconvenienti tecnici all’atto della sua messa on-line. Sto, infatti, scrivendo
dall’interno della casa del Grande Fratello nascosto nello sgabuzzino delle
scope. Al momento nn sono stato ancora in grado di trovare un accesso internet
in nessuna stanza. Nn che la cosa rientri nei miei pensieri attuali. Mentre la
Marcuzzi sta setacciando ogni millimetro di spazio alla ricerca di dispositivi
fuori regolamento, io sto setacciando la Marcuzzi alla ricerca della porta per
entrare in Paradiso. Attraverso di lei.
Detto questo, attacco con la cronaca.
C’era una volta…una grigliata a casa di Fabio. C’era una volta una lista di
tredici donzelle da invitare. C’è stata la grigliata a casa di Fabio. E’
sparita la lista delle donzelle. Per l’ennesima volta, per l’ennesima festa,
per l’ennesimo compleanno solo maschi. Aitanti. Duri. Splendidi. Ma, appunto,
maschi. Neanche un travestito o un viados. Solo maschi. Nn fossi arci-sicuro
delle tendenze eterosessuali dei presenti avrei avuto di che dubitare. In
settimana, assolutamente contrario alla decisione di decapitarle dagli inviti,
mi sono incatenato, come estremo gesto di protesta, al cancello della villa di
Fabio. L’assurdo è che il ritorno dell’italica coppa l’ho dovuto sentire per
radio. Ma ero incatenato e nn riuscivo a sistemare bene la ricerca della
stazione. Ho beccato Radio Maria e invece di sentire la cronaca con il tap-in
di Cambiasso e la perla di Grosso (immagino i turbamenti sessuali di Clau) ho
recitato un paio di misteri del Santo Rosario in latino. In ogni caso ringrazio
tutti quelli che per esprimermi la loro solidarietà mi sono stati vicini in
questa dura prova. Venerdì sera come ulteriore e drammatico ultimo tentativo di
opporsi a quest’incongrua decisione è stata organizzata anche una fiaccolata.
Dal centro d’Ardesio circa mille persone si sono mosse verso la villa. Una protesta
silenziosa ma efficace. Nobilitata tra le altre cose dalla presenza
dell’onorevole Pannella che subito ha indetto uno sciopero della fame. Poi si è
fermato alla grigliata ma questa è tutta un’altra storia. Al di là delle
proteste e delle assenze la serata è andata alla grande. Ottimo cibo e ottima
compagnia. A me è toccato “girare” la polenta anche quest’anno, nonostante
avessi buttato lì una deficienza ad un braccio causata da un inizio di
tendinite che nn è valsa a salvarmi. Grazie alla mia presenza e di Gigi “Guru”
gli argomenti su cui ci siamo soffermati erano di alto livello. Tipo le cose
per cui vale la pena vivere: la gnocca, Parigi, la gnocca, la gnocca, la
gnocca, però anche Parigi nn è male, con tutte le gnocche che ci sono.
E’ stato
interessante anche soffermarci sulla squalifica ormai prossima di Borriello.
Questo stronzo poi rappresenta in toto il mondo, o una buona parte, del calcio
di oggi. Figaccione, uomo da copertine patinate, calciatore mediocre che la
porta nn la vede neanche a pagarla. Ma fa audience e immagine e quindi basta.
La scusa che ha poi tirato fuori la tizia, con cui si congiunge carnalmente,
per salvarlo è allucinante. L’uso di una pomata al cortisone per un infezione
vaginale. Capisco che siano argomentini un po’ delicati e “V.M. 18” ma è giusto
parlarne perché il pruriginoso mondo gossipparo lo vuole. Il primo quesito da
porsi è di cosa sia malata sta tipa da dover ricorrere al cortisone. Tutto
lascia intendere una carenza di igiene intima allarmante. Poi nn si è mai sentito
che i cortisonici si trasmettono attraverso le mucose. Rapporti protetti o meno
con cui la tizia ha concupito il pirla. Queste ovviamente sono solo illazioni.
La prima regola di un fedele cronista è di lavorare sul campo e carpire la
verità. Scendere in trincea insomma. Prendo contatto con il Colonnello Garofalo
dei R.I.S. di Parma e cominciamo l’indagine. La tizia (una di quelle gnocche
insulse e senza sugo che gravitano attorno al mondo dorato dei calciatori) è
comunque molto disponibile. Ci lascia toccare con mano. Effettuiamo i tamponi
necessari e ritorniamo a Parma in laboratorio. I dati ovviamente sono coperti
dal segreto giudiziario e poi ho promesso a Bruno Vespa di svelarli in anticipo
solo se m’invita a “Porta a Porta”. Per voi farò un eccezione e ve li dico in
anteprima. La tizia è ancora vergine e il prode Borriello incapace a deflorarla
l’ha irritata a furia di sfregare. Bravo coglione! Neanche sta porta ti riesce
di centrare.
Serata che scorre, sollazzandoci di spiedini e braciole, fino a quando,
ma era scontato, ci si trovi a parlare del ritorno del “Gordo” a Milano.
Dovessimo mettere in fila indiana le meretrici che ci sono da BG a Milano nn
arriveremmo nemmeno alla metà del grado di prostituzione di questo cane. L’ho
sempre difeso in ogni sua scelta attirandomi le proteste irate di tutti ma
questa nn gliela perdono. Passi quando è scappato a Madrid. Ma adesso che
voglia tornare a Milano e al Bilan proprio nn è accettabile. Poteva almeno
scegliere il Brera o la squadra del carcere di Opera. Io con Ronaldo (come con
Vieri) ho avuto una storia d’amore che nn trovi nemmeno sugli Harmony più
mielosi. E come nelle storie d’amore gli si perdona tutto anche se lei è una
Puttana. Stavolta No. Lui che rinuncia ai soldi è la dimostrazione che anche il
mondo della prostituzione sta andando al contrario. Gli effetti saranno
devastanti. Prostitute sotto casa che rinunciano al denaro per farsi concupire.
BASTARDO!, BASTARDO!, BASTARDO!. Sta dimostrando una lascivia verso il suo
lussurioso amante infernale che ha dell’incredibile. Avrei preferito cento
volte che un ipotetica morosa mi mettesse le corna con un gobbo o un musulmano.
Forse con un musulmano no, in ogni caso ci siam capiti. Adesso lo voglio morto
e che la sua testa venga esposta al pubblico ludibrio in piazza del Duomo. Con i colombi che
fanno a gara per contendersi le parti molli dei suoi globi oculari. Per
ricordare a tutti la pochezza dell’uomo e che, chi tradisce penzolerà sempre
dal pennone più alto. A costo di finire il Derby in tre lo devono spaccare.
Carriera finita. Invalido per tutta la vita. Picchettaggi alla Malpensa.
Proteste in Piazza del Duomo. Roghi dolosi a Milanello. Devastazioni in centro.
Tram ribaltati. Tumulti in metropolitana. Il Castello Sforzesco demolito.
Milano deve ribellarsi. RONALDO SEI IL PRIMO DELLA LISTA. A MILANO NEANCHE DA
TURISTA. Altrimenti (e questa scusate ma è la pensata più sadica che ho avuto
da anni) per farli schiattare andiamo a Londra a prenderci Shevchenco. Certo
che al Bilan quest’anno si stanno sbizzarrendo in fatto di giocatori con
problemi. Geriatrici, di obesità e pure le malattie veneree. La cosa che mi
spaventa di più è che adesso vada fuori di testa Moratti. E un Moratti con la
“biglia” in stato di fusione è la prospettiva più terrificante che possiamo
aspettarci. Invece di sparare stronzate sul ritorno di Ronaldo perché nn pensa
a cose più serie?. Tipo querelare per diffamazione Moggi per le ultime “perle”.
Rinnovare subito il contratto al “Mancio”. Ma soprattutto, e glielo chiedo in
ginocchio, fare chiarezza su sta storia dei bilanci accomodati. Dame e
Cavalieri, se hanno “ingentilito” i bilanci siamo in B. Qualcuno parla di una
forte ammenda. Nn lo so e nn mi interessa. Voglio solo che rimaniamo
immacolati. Uno perché se fosse vero vorrebbe dire che abbiam fatto porcherie
col Bilan e questo nn è concesso. Due nn mi sembra di ricordare successi
strepitosi grazie agli accomodamenti. Spero veramente che ne usciamo puliti
anche stavolta. Altrimenti verrete a portarmi a San Vittore le arance e la torta,
con la lima nascosta dentro, perché stavolta Moratti lo elimino.
Alla lunga,
vista anche l’età avanzata di qualche partecipante o perché tengono famiglia,
abbiam cominciato a perdere diversi presenti. Alla mezza passata molliamo la
dimora di Fabio e ci lanciamo a chiudere serata in qualche “Pub”. Becchiamo
all’Irish, Clau la rossa e la compagna Carola, appollaiate su due sgabelli e
decidiamo di tenergli compagnia. Dopo averle tramortite di chiacchiere per due
ore e passa decidiamo che può bastare. Sono ormai le tre e domani sarò in coma
per la partita. Domenica mattina mi sveglia mia mamma. In un attimo sono già
lucido e adrenalinico. Il fioretto di ieri sera di star lontano dall’alcool
tentatore ha funzionato. Sprizzo vitalità e in forma come sono se oggi il
“Mancio” mi fa fare un tempo lo ripagherò alla grande della fiducia
accordatami. Sono in ballottaggio con Maxwel per la fascia. Come al solito
partiamo da Colere con un anticipo osceno. Andrew è saltato all’ultimo. Si
sente poco bene per il troppo bere della notte. Recupero Dome e Selene e col
Saxo sistemato voliamo verso l’ altipiano Baradello. Arriviamo al “Sole” che nn
c’è anima. Né utenti né pulman. Sorge il dubbio che nn sia domenica e abbiamo
sbagliato giorno. Questi sono dubbi che si possono risolvere in un posto solo:
al Bar. Dentro troviamo Ste, sciarpa al collo, intento a meditare. Anche gli
ultimi dubbi si dissolvono. E’ domenica ed è giorno di partita. Due chiacchiere
ed ecco comparire il Pazziante Marco, l’autista per eccellenza, oscurato dalla
Cavallona. Quando li guardo mi si rasserena il cuore. Se li guardi negli occhi
come si vede che è l’amore che li tiene uniti. Soprattutto in quelli di lei. Se
guardi in quelli di Marco vedi tanta concupiscenza carnale. L’è mia bambo ol
tipo.
A mezzogiorno esplicata la pratica appello possiamo partire. Oggi Fabio è
accompagnato da uno stuolo di parenti ma soprattutto ha portato lo “Champagne”
per festeggiare i suoi trent..(lasciamo perdere) anni. Solito giro di giostra
con anime migranti richiamate dagli effluvi del “Cadeau”. Mi tocca sorbire un
po’ di ironia legata all’affidabilità della mia macchina ma stempero il tutto
affondando naso, bocca e pensieri nel “Perlage” che sale dal bicchiere. Clau la
rossa ha un principio di mal di testa quindi preferisco lasciarla in pace. Al
secondo bicchiere mi son già scordato e la rintrono di fatti miei. Oggi Marco è
un emulo di Hakkinen e dopo avere zigzagato in autostrada e volato via il
telepass ci scarica a Milano che nn ho avuto il tempo di mettermi il giubbotto.
Con passo felino raggiungiamo il cancello tre. Su suggerimento di Paolino, Clau
davanti a tutti, e io e lui dietro a guardare quel che si deve. Perquise
minuziose ma come al solito infruttuose. Un giorno spiegherò ai pulotti dove le
ragazze nascondono i tappi. Al mondo c’è né di leli ma che la maggior parte sia
finita con la tuta rossonera e la fiamma sul cappello è abbastanza indicativo.
Oggi big-match quindi si prospetta la calca. Velocemente recuperiamo “fanza” e
foto e ci accomodiamo sugli sgabelli. Siamo schierati a mo di legione romana.
Dome, Willy, il Sire, Selene, Clau, e Paolino come centurioni. Intorno le
giovani leve, Enry e la banda di Nossa a farci da scudieri. Fabio è in
transenna a vigilare sul nipotino e la sorella. Dall’altra parte nel primo blu
una marea di Viola è gia in posizione. Sono un bordello. Almeno seimila diranno
le cronache. Ci credono ma io dico che se ne torneranno a casa mazzolati. Il
momento che precede la contesa ha sempre un suo rito immutabile. Saluti a
tutti, chiacchere sulla trasferta della week precedente, un Borghetti, tensione
e scaramantici scongiuri che tutto vada bene. Squadra in campo per il
riscaldamento. Ci prostriamo ai loro piedi per ringraziarli del record e
spronarli a continuare a saccheggiare il campionato. Squadre in campo.
Coreografia di rito. Curva Nord sublime. Parte bassa con mega striscione a
chiedere che “Abbiamo un sogno nel cuore” e sopra fumogeni in quantità
industriale a formare il tricolore. Abbiamo passato cinque minuti praticamente
senza respirare né vederci. Eravamo in una bolla di colore verde che sembrava
di galleggiarci dentro. Quando siamo sbucati dai fumi una risata isterica e
collettiva ci ha trascinato verso l’inizio. Sono lì che apprezzo come siam
partiti lancia in resta che Clau la Rossa comincia a decantarmi le virtù di
Toni. E quanto è bello, e che fisico, e come si muove bene, e se dovesse
segnare verrà sotto la curva e mostrerà la maglietta della salute con scritto
“Clau scusami”. E’ praticamente “viola” dall’eccitazione. Ma nn sveniva per
Grosso una volta?. Uno nn basta mai eh donne? Delle volte ci vuole una pazienza
che nn so neanche dove vado a trovarla. Intanto, perché a parlar del diavolo
spuntano le corna, i Viola battono una punizione. Dal limite ma appena
decentrata. Quindi arriverà un cross in area. Mentalmente mi auguro che nessuno
si dimentichi di Toni. Ma mi sembra impossibile. Tiro. Palla in area. Toldo
cincischia. Toni libero. Gol. Ma vada via ‘lcul. Cazzo ma, nn è obbligatorio
andare sempre sotto per poi effettuare la rimonta. Insomma. Toni libero è un
suicidio. A sto punto mettiamoci a bere la candeggina se proprio vogliamo farci
del male. Sono furente. Guardo Clau che consapevole di avere fatto il danno si
arrampica sui vetri dando la colpa ai corvi che oggi affollano il Meazza.
Mentitrice!. Lascio perdere e incomincio a incitare i nostri. Adesso è dura.
Questi nn sono ne il Catania ne la Dea. Per ribaltarla dobbiamo superarci. La
squadra assorbe il gol preso come una fastidiosa punturina d’ape e reagisce
come se gli avessero toccato gli affetti più cari. Per venti minuti sui Viola
si abbatte l’uragano Kirill, una tempesta polare, una siccità di tre anni, un
nugolo di cavallette, un terremoto. Spingiamo come Rocco Siffredi e prima o poi
sfonderemo. Calci d’angolo, punizioni, azioni corali, assalti all’arma bianca.
Un rigore sull’Imperatore, e i moviolisti possono dire quel che vogliono. Io
l’ho visto!. L’area presidiata dalla checca del Derby del sei a zero è fort
Alamo. Viene giù. Son sicuro. Adri il risorto è indemoniato. Sradica un
pallone, uno-due con Vibra e punta l’uomo in area. Si ferma. Finta. Rasoterra
dentro. Il serbo in corsa. Piatto all’incrocio. Frey gatto di marmo nulla può.
GOOOOOLLLLL! GOOOOOOOLLLLLLL! GOOOOOLLLLL! Subito a posto le cose. Decollo.
Urlo a Clau che la perdono e poi sono travolto dal tumulto. Mi ricompongo che
sono abbracciato a Willy. Ancora all’assalto. Loro tremano. Uno. Due. Tre
passaggi di fila alla velocità supersonica. Stankovic vince un contrasto aereo
e palla a Viera fuori area. Falciato. Punizione di seconda dal limite. Il
Risorto tira una lecca che sembra un missile terra-aria. Frey statua di cera.
“Again” immobile. Se la rivedrà poi in tv perché nn l'ha vista nemmeno passare.
Pallone che quasi sfonda la rete. GOL! GOOOOOOOLLLLLL! GOOOOOOLLLLL! GOL!
Respiro aria nei polmoni e ancora GOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLL! GOOOOOOOOOOOLLLLLL!
GOOOOOOOOOLLLLLL!. I CINQUE MINUTI DELL’APOCALISSE. CAMPIONATO SOSPESO PER
MANIFESTA SUPERIORITA’ . SIAMO ONNIPOTENTI. Robe da nn credere. Il tripudio è
orgiastico. Se qualcuna è rimasta incinta mi prendo tutte le mie responsabilità
ma ero anche incapace di intendere e di volere. I “gioielli” di casa Savoldelli
delirano. Willy e Dome saltellano abbracciati. Enry è incredulo. Selene e Clau
la Rossa sono tutte arruffate. Nn ci stò dentro più. Nn vorrei essere in
nessuna parte del mondo se nn qui in Curva. Oddio ci sarebbe anche quella
spedizione a casa di Kate Moss ma adesso nn ci penso. Che storia, sono
veramente frastornato da nn rendermene conto. Arriviamo al finire del primo
tempo che quasi nn me ne accorgo. Sono in un Nirvana da cui nn riesco ad
uscire. Intervallo. Mi siedo perché mi gira la testa. Sono narcotizzato
dall’euforia. Brioscina scaramantica. Sfoglia e crema alla nocciola. Nn so
quanto Clau stia spendendo di brioche. Ma in questo campionato è giusto che
tutti facciano sacrifici. A me è toccato la parte del mangiarla. E nn credete
che sia sempre facile. Oggi ad esempio è più da bere. Probabilmente, ma si sta
ancora indagando, qualche energumeno troppo esuberante ha utilizzato i nostri
zaini come zerbino per attutire le cadute sui gol.
Sono li che lappo anche la
carta e mi accorgo che nel nostro settore iniziano a girare stampate con la
foto piratata del commento col Torino. Qui c’è la mano della Stella. La guardo
giu in transenna ed è piegata in due dalle risate. Per un momento sono al
centro dell’attenzione e il mio ego e la mia presunzione fanno una doppia
capriola. Poi essendo molto pudico comincio a diventare tutto vergognoso. Mi
salva l’inizio del secondo tempo. Adesso tocca ai Viola provare a fare la
partita. Provano a pungere ma li scacciamo come fossero mosche fastidiose. Loro
ovviamente cercano di servire Toni. Questo mette in porta qualunque cosa gli
arrivi. Ma qualcosa deve arrivargli. Annulliamo i loro sforzi tessendo fra
difesa e centrocampo una ragnatela in cui si impappinano e nn riescono a cavare
niente se nn il nulla assoluto. La partita cala di livello bruscamente. Noi
controlliamo e loro impotenti stanno a guardare. Battiamo una punizione. Il
serbo la butta in area. I viola ci tornano il piacere e lasciano liberi
Burdisso e Vibra davanti a Frey. Capoccia dello svedese. Miracolo del portiere
più tinto della storia. Tap-in ancora di Vibra. Manone di Frey a respingere
alla disperata. Dentro. Fuori. Guardalinee e arbitro convalidano. Il dubbio
resta. Il gol pure. GOOOOOOOOLLLLLL! GOOOOOOOOOLLLLL! GOOOOOOOOLLL!. Nn siamo particolarmente svegli quindi reagiamo
con un attimo di ritardo. Gioco. Partita. Incontro. Tutti a casa ale!. Tutti a
casa ale!. Anche questa è in cassaforte. Nn ci ferma più nessuno. TREDICESIMA
VITTORIA DI FILA. Abbattiamo ad ogni partita un nugolo di record. Siamo
impressionanti per sicurezza, forza, determinazione ma soprattutto fame. E’
inutile che stia qui a decantare all’infinito le virtù di questa squadra.
Mollate i divani, uscite dai centri commerciali, spegnete le televisioni e
venite a riempire lo stadio. Lo merita la squadra ma soprattutto lo merita chi
nn ha mai mollato nei tempi cupi.
Il rientro sul pulman è imbarazzante. Vedi
che tutti son felici ma ancora scaramanticamente timorosi che il sogno possa
frantumarsi. Siamo gasati al massimo. Io faccio il solito show da
intrattenitore. Gli altri pazientemente sopportano. Cominciamo a chiederci
quale mai sarà il segreto che ci ha trasformato in un rullo compressore. Il
comitato scientifico del pulman è arrivato a questa conclusione. Durante il
ritiro a Brunico si è svolta una riunione fra giocatori, Mancio e staff
tecnico. Chi nn corre o risulta il peggiore in campo al termine della partita
deve fare la doccia con Viera. E stare davanti a Viera sotto la doccia è voler
mettere a repentaglio la propria incolumità fisica. Adesso si spiega perché
tutti corrono e nessuno sbaglia più un pallone.
La verità è che siamo forti.
Tutte le polemiche sulla mancanza dei gobbi, le penalizzazioni e adesso tirano
fuori pure i favori arbitrali mi scivolano letteralmente addosso. Sono futili
polemiche della stampa serva. La stessa che tanto decantava i meriti di Moggi
& C. Andate tutti a fare in culo e la sera chiedetevi con chi ha passato il
pomeriggio vostra moglie mentre voi eravate negli studi televisivi a sparare
stronzate.
Il birbante Marco ci riporta a Clusone sani e salvi. Inforchiamo la
macchina e torniamo a Colere primi in classifica e a più undici. Mangio e
decido di nn uscire prima del lavoro. Scoprirò poi che il posticipo è stata una
delle partite più obbrobriose degli ultimi vent’anni. “Avanti così e il primo
che molla lo strozzo”. E se lo dice Materazzi meglio adeguarsi.
Ho iniziato a
scrivere questi commenti in seguito alla richiesta di Angelo. In maniera
ludica, cercando di essere il più divertente possibile, e per far sì che il
sito avesse una parte sempre nuova e da scoprire. Sono partito così, senza
tante raffinatezze, scrivendo la cronaca, a volte colorandola un po’, delle
domeniche o sabati allo stadio. Senza domandarmi né il numero né chi fossero le
persone che poi li leggessero. Ad un certo punto mi sono accorto che scriverli,
oltre che essere un piacere, mi dava anche un senso di libertà. Sempre nei
limiti del contesto ovviamente. Che senso avrebbe parlare delle mie idee
politiche, cosa penso dell’impiccagione di Saddam, la mia soluzione al
surriscaldamento del globo, in un sito dedicato all’Inter?. Nessun senso e
sarebbe da sciocchi pensare il contrario. Nn ho bisogno di far proseliti né
tantomeno di impormi su qualcuno. In un mondo dove vieni giudicato per il
giubbotto che hai o per le scarpe che porti, scrivere mi sta permettendo di
svelarmi per quello che sono senza essere giudicato in partenza. Il calcio è
l’ultimo baluardo d’identità. Nn si conosce il vicino, si fa la spesa on-line.
Resta solo la squadra. Allo stadio ci sono stato, ci sono e ci sarò sempre,
perchè la posta in gioco per me è sempre la stessa: L’appartenenza. Ragione e Passione sono timone e vela della
mia anima vagante. Dicono che io sia un tipo strano. Credo che alla fine tutti
lo siamo un po’. Dovremmo celebrare la nostra individualità e nn averne paura o
vergogna. Le persone sbagliano a nn mostrarsi agli altri per quello che sono.
Io mi sto sbattendo, con tutti i miei limiti, perché oltre a nn stancare e
possibilmente divertire i miei scritti servano anche per riflettere anche solo
per un secondo. Nn voglio complimenti né potere. Per questo sono libero. Posso
permettermi nn più di guardare ma di vedere con gli occhi del cuore e
dell’anima. Scrivere per essere capace di mostrarmi, di dichiararmi e di levare
alta la mia voce. Con una lingua che sia nata di domenica, una lingua che possa
mettere il sangue a bollire e che sia liquore per le genti che mi leggono. E’
tutto qui: spero solo che mi e vi assista una buona salute, è quello soltanto
il problema e l’incognita. Ciao Gentaglia, cumportissa be!. Dopo queste righe
in cui traspare tutta la mia modestia attacco coi saluti. Anzi no. Mentre
scrivo fuori nevica copiosamente. Devo ancora montare gli antineve e munito di
pala spalare il piazzale. Saluto tutti quelli che mi conoscono ma soprattutto,
ancora una volta di cuore, tutti quelli che mi leggeranno. P.S. Rubo un attimo
di tempo alla neve solamente per ringraziare Fabio per la grigliata di sabato.
Stella per le stampate piratate. Clau per le merendine, i libri e i cd. Ste per
tenere alto il nome dei carbonari nel guest-book e il Web-master che sta
trascurando famiglia e lavoro per rendere il sito sempre all’altezza. BACIAMO
LE MANI.
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