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Inter - Fiorentina

3-1

lo hommento de

Messer

Luigi Bettineschi della Scalve

per scrivere a Luigi : luigibettineschi@interclubclusone.it


A tutte le ragazze della Curva perché credono che l’Inter sia meglio dei ragazzi.

Inizio con un comunicato di servizio. La pubblicazione di questo commento potrebbe incorrere in spiacevoli inconvenienti tecnici all’atto della sua messa on-line. Sto, infatti, scrivendo dall’interno della casa del Grande Fratello nascosto nello sgabuzzino delle scope. Al momento nn sono stato ancora in grado di trovare un accesso internet in nessuna stanza. Nn che la cosa rientri nei miei pensieri attuali. Mentre la Marcuzzi sta setacciando ogni millimetro di spazio alla ricerca di dispositivi fuori regolamento, io sto setacciando la Marcuzzi alla ricerca della porta per entrare in Paradiso. Attraverso di lei.

Detto questo, attacco con la cronaca. C’era una volta…una grigliata a casa di Fabio. C’era una volta una lista di tredici donzelle da invitare. C’è stata la grigliata a casa di Fabio. E’ sparita la lista delle donzelle. Per l’ennesima volta, per l’ennesima festa, per l’ennesimo compleanno solo maschi. Aitanti. Duri. Splendidi. Ma, appunto, maschi. Neanche un travestito o un viados. Solo maschi. Nn fossi arci-sicuro delle tendenze eterosessuali dei presenti avrei avuto di che dubitare. In settimana, assolutamente contrario alla decisione di decapitarle dagli inviti, mi sono incatenato, come estremo gesto di protesta, al cancello della villa di Fabio. L’assurdo è che il ritorno dell’italica coppa l’ho dovuto sentire per radio. Ma ero incatenato e nn riuscivo a sistemare bene la ricerca della stazione. Ho beccato Radio Maria e invece di sentire la cronaca con il tap-in di Cambiasso e la perla di Grosso (immagino i turbamenti sessuali di Clau) ho recitato un paio di misteri del Santo Rosario in latino. In ogni caso ringrazio tutti quelli che per esprimermi la loro solidarietà mi sono stati vicini in questa dura prova. Venerdì sera come ulteriore e drammatico ultimo tentativo di opporsi a quest’incongrua decisione è stata organizzata anche una fiaccolata. Dal centro d’Ardesio circa mille persone si sono mosse verso la villa. Una protesta silenziosa ma efficace. Nobilitata tra le altre cose dalla presenza dell’onorevole Pannella che subito ha indetto uno sciopero della fame. Poi si è fermato alla grigliata ma questa è tutta un’altra storia. Al di là delle proteste e delle assenze la serata è andata alla grande. Ottimo cibo e ottima compagnia. A me è toccato “girare” la polenta anche quest’anno, nonostante avessi buttato lì una deficienza ad un braccio causata da un inizio di tendinite che nn è valsa a salvarmi. Grazie alla mia presenza e di Gigi “Guru” gli argomenti su cui ci siamo soffermati erano di alto livello. Tipo le cose per cui vale la pena vivere: la gnocca, Parigi, la gnocca, la gnocca, la gnocca, però anche Parigi nn è male, con tutte le gnocche che ci sono.

E’ stato interessante anche soffermarci sulla squalifica ormai prossima di Borriello. Questo stronzo poi rappresenta in toto il mondo, o una buona parte, del calcio di oggi. Figaccione, uomo da copertine patinate, calciatore mediocre che la porta nn la vede neanche a pagarla. Ma fa audience e immagine e quindi basta. La scusa che ha poi tirato fuori la tizia, con cui si congiunge carnalmente, per salvarlo è allucinante. L’uso di una pomata al cortisone per un infezione vaginale. Capisco che siano argomentini un po’ delicati e “V.M. 18” ma è giusto parlarne perché il pruriginoso mondo gossipparo lo vuole. Il primo quesito da porsi è di cosa sia malata sta tipa da dover ricorrere al cortisone. Tutto lascia intendere una carenza di igiene intima allarmante. Poi nn si è mai sentito che i cortisonici si trasmettono attraverso le mucose. Rapporti protetti o meno con cui la tizia ha concupito il pirla. Queste ovviamente sono solo illazioni. La prima regola di un fedele cronista è di lavorare sul campo e carpire la verità. Scendere in trincea insomma. Prendo contatto con il Colonnello Garofalo dei R.I.S. di Parma e cominciamo l’indagine. La tizia (una di quelle gnocche insulse e senza sugo che gravitano attorno al mondo dorato dei calciatori) è comunque molto disponibile. Ci lascia toccare con mano. Effettuiamo i tamponi necessari e ritorniamo a Parma in laboratorio. I dati ovviamente sono coperti dal segreto giudiziario e poi ho promesso a Bruno Vespa di svelarli in anticipo solo se m’invita a “Porta a Porta”. Per voi farò un eccezione e ve li dico in anteprima. La tizia è ancora vergine e il prode Borriello incapace a deflorarla l’ha irritata a furia di sfregare. Bravo coglione! Neanche sta porta ti riesce di centrare.

Serata che scorre, sollazzandoci di spiedini e braciole, fino a quando, ma era scontato, ci si trovi a parlare del ritorno del “Gordo” a Milano. Dovessimo mettere in fila indiana le meretrici che ci sono da BG a Milano nn arriveremmo nemmeno alla metà del grado di prostituzione di questo cane. L’ho sempre difeso in ogni sua scelta attirandomi le proteste irate di tutti ma questa nn gliela perdono. Passi quando è scappato a Madrid. Ma adesso che voglia tornare a Milano e al Bilan proprio nn è accettabile. Poteva almeno scegliere il Brera o la squadra del carcere di Opera. Io con Ronaldo (come con Vieri) ho avuto una storia d’amore che nn trovi nemmeno sugli Harmony più mielosi. E come nelle storie d’amore gli si perdona tutto anche se lei è una Puttana. Stavolta No. Lui che rinuncia ai soldi è la dimostrazione che anche il mondo della prostituzione sta andando al contrario. Gli effetti saranno devastanti. Prostitute sotto casa che rinunciano al denaro per farsi concupire. BASTARDO!, BASTARDO!, BASTARDO!. Sta dimostrando una lascivia verso il suo lussurioso amante infernale che ha dell’incredibile. Avrei preferito cento volte che un ipotetica morosa mi mettesse le corna con un gobbo o un musulmano. Forse con un musulmano no, in ogni caso ci siam capiti. Adesso lo voglio morto e che la sua testa venga esposta al pubblico ludibrio in piazza del Duomo. Con i colombi che fanno a gara per contendersi le parti molli dei suoi globi oculari. Per ricordare a tutti la pochezza dell’uomo e che, chi tradisce penzolerà sempre dal pennone più alto. A costo di finire il Derby in tre lo devono spaccare. Carriera finita. Invalido per tutta la vita. Picchettaggi alla Malpensa. Proteste in Piazza del Duomo. Roghi dolosi a Milanello. Devastazioni in centro. Tram ribaltati. Tumulti in metropolitana. Il Castello Sforzesco demolito. Milano deve ribellarsi. RONALDO SEI IL PRIMO DELLA LISTA. A MILANO NEANCHE DA TURISTA. Altrimenti (e questa scusate ma è la pensata più sadica che ho avuto da anni) per farli schiattare andiamo a Londra a prenderci Shevchenco. Certo che al Bilan quest’anno si stanno sbizzarrendo in fatto di giocatori con problemi. Geriatrici, di obesità e pure le malattie veneree. La cosa che mi spaventa di più è che adesso vada fuori di testa Moratti. E un Moratti con la “biglia” in stato di fusione è la prospettiva più terrificante che possiamo aspettarci. Invece di sparare stronzate sul ritorno di Ronaldo perché nn pensa a cose più serie?. Tipo querelare per diffamazione Moggi per le ultime “perle”. Rinnovare subito il contratto al “Mancio”. Ma soprattutto, e glielo chiedo in ginocchio, fare chiarezza su sta storia dei bilanci accomodati. Dame e Cavalieri, se hanno “ingentilito” i bilanci siamo in B. Qualcuno parla di una forte ammenda. Nn lo so e nn mi interessa. Voglio solo che rimaniamo immacolati. Uno perché se fosse vero vorrebbe dire che abbiam fatto porcherie col Bilan e questo nn è concesso. Due nn mi sembra di ricordare successi strepitosi grazie agli accomodamenti. Spero veramente che ne usciamo puliti anche stavolta. Altrimenti verrete a portarmi a San Vittore le arance e la torta, con la lima nascosta dentro, perché stavolta Moratti lo elimino.

Alla lunga, vista anche l’età avanzata di qualche partecipante o perché tengono famiglia, abbiam cominciato a perdere diversi presenti. Alla mezza passata molliamo la dimora di Fabio e ci lanciamo a chiudere serata in qualche “Pub”. Becchiamo all’Irish, Clau la rossa e la compagna Carola, appollaiate su due sgabelli e decidiamo di tenergli compagnia. Dopo averle tramortite di chiacchiere per due ore e passa decidiamo che può bastare. Sono ormai le tre e domani sarò in coma per la partita. Domenica mattina mi sveglia mia mamma. In un attimo sono già lucido e adrenalinico. Il fioretto di ieri sera di star lontano dall’alcool tentatore ha funzionato. Sprizzo vitalità e in forma come sono se oggi il “Mancio” mi fa fare un tempo lo ripagherò alla grande della fiducia accordatami. Sono in ballottaggio con Maxwel per la fascia. Come al solito partiamo da Colere con un anticipo osceno. Andrew è saltato all’ultimo. Si sente poco bene per il troppo bere della notte. Recupero Dome e Selene e col Saxo sistemato voliamo verso  l’ altipiano Baradello. Arriviamo al “Sole” che nn c’è anima. Né utenti né pulman. Sorge il dubbio che nn sia domenica e abbiamo sbagliato giorno. Questi sono dubbi che si possono risolvere in un posto solo: al Bar. Dentro troviamo Ste, sciarpa al collo, intento a meditare. Anche gli ultimi dubbi si dissolvono. E’ domenica ed è giorno di partita. Due chiacchiere ed ecco comparire il Pazziante Marco, l’autista per eccellenza, oscurato dalla Cavallona. Quando li guardo mi si rasserena il cuore. Se li guardi negli occhi come si vede che è l’amore che li tiene uniti. Soprattutto in quelli di lei. Se guardi in quelli di Marco vedi tanta concupiscenza carnale. L’è mia bambo ol tipo.

A mezzogiorno esplicata la pratica appello possiamo partire. Oggi Fabio è accompagnato da uno stuolo di parenti ma soprattutto ha portato lo “Champagne” per festeggiare i suoi trent..(lasciamo perdere) anni. Solito giro di giostra con anime migranti richiamate dagli effluvi del “Cadeau”. Mi tocca sorbire un po’ di ironia legata all’affidabilità della mia macchina ma stempero il tutto affondando naso, bocca e pensieri nel “Perlage” che sale dal bicchiere. Clau la rossa ha un principio di mal di testa quindi preferisco lasciarla in pace. Al secondo bicchiere mi son già scordato e la rintrono di fatti miei. Oggi Marco è un emulo di Hakkinen e dopo avere zigzagato in autostrada e volato via il telepass ci scarica a Milano che nn ho avuto il tempo di mettermi il giubbotto. Con passo felino raggiungiamo il cancello tre. Su suggerimento di Paolino, Clau davanti a tutti, e io e lui dietro a guardare quel che si deve. Perquise minuziose ma come al solito infruttuose. Un giorno spiegherò ai pulotti dove le ragazze nascondono i tappi. Al mondo c’è né di leli ma che la maggior parte sia finita con la tuta rossonera e la fiamma sul cappello è abbastanza indicativo.

Oggi big-match quindi si prospetta la calca. Velocemente recuperiamo “fanza” e foto e ci accomodiamo sugli sgabelli. Siamo schierati a mo di legione romana. Dome, Willy, il Sire, Selene, Clau, e Paolino come centurioni. Intorno le giovani leve, Enry e la banda di Nossa a farci da scudieri. Fabio è in transenna a vigilare sul nipotino e la sorella. Dall’altra parte nel primo blu una marea di Viola è gia in posizione. Sono un bordello. Almeno seimila diranno le cronache. Ci credono ma io dico che se ne torneranno a casa mazzolati. Il momento che precede la contesa ha sempre un suo rito immutabile. Saluti a tutti, chiacchere sulla trasferta della week precedente, un Borghetti, tensione e scaramantici scongiuri che tutto vada bene. Squadra in campo per il riscaldamento. Ci prostriamo ai loro piedi per ringraziarli del record e spronarli a continuare a saccheggiare il campionato. Squadre in campo. Coreografia di rito. Curva Nord sublime. Parte bassa con mega striscione a chiedere che “Abbiamo un sogno nel cuore” e sopra fumogeni in quantità industriale a formare il tricolore. Abbiamo passato cinque minuti praticamente senza respirare né vederci. Eravamo in una bolla di colore verde che sembrava di galleggiarci dentro. Quando siamo sbucati dai fumi una risata isterica e collettiva ci ha trascinato verso l’inizio. Sono lì che apprezzo come siam partiti lancia in resta che Clau la Rossa comincia a decantarmi le virtù di Toni. E quanto è bello, e che fisico, e come si muove bene, e se dovesse segnare verrà sotto la curva e mostrerà la maglietta della salute con scritto “Clau scusami”. E’ praticamente “viola” dall’eccitazione. Ma nn sveniva per Grosso una volta?. Uno nn basta mai eh donne? Delle volte ci vuole una pazienza che nn so neanche dove vado a trovarla. Intanto, perché a parlar del diavolo spuntano le corna, i Viola battono una punizione. Dal limite ma appena decentrata. Quindi arriverà un cross in area. Mentalmente mi auguro che nessuno si dimentichi di Toni. Ma mi sembra impossibile. Tiro. Palla in area. Toldo cincischia. Toni libero. Gol. Ma vada via ‘lcul. Cazzo ma, nn è obbligatorio andare sempre sotto per poi effettuare la rimonta. Insomma. Toni libero è un suicidio. A sto punto mettiamoci a bere la candeggina se proprio vogliamo farci del male. Sono furente. Guardo Clau che consapevole di avere fatto il danno si arrampica sui vetri dando la colpa ai corvi che oggi affollano il Meazza. Mentitrice!. Lascio perdere e incomincio a incitare i nostri. Adesso è dura. Questi nn sono ne il Catania ne la Dea. Per ribaltarla dobbiamo superarci. La squadra assorbe il gol preso come una fastidiosa punturina d’ape e reagisce come se gli avessero toccato gli affetti più cari. Per venti minuti sui Viola si abbatte l’uragano Kirill, una tempesta polare, una siccità di tre anni, un nugolo di cavallette, un terremoto. Spingiamo come Rocco Siffredi e prima o poi sfonderemo. Calci d’angolo, punizioni, azioni corali, assalti all’arma bianca. Un rigore sull’Imperatore, e i moviolisti possono dire quel che vogliono. Io l’ho visto!. L’area presidiata dalla checca del Derby del sei a zero è fort Alamo. Viene giù. Son sicuro. Adri il risorto è indemoniato. Sradica un pallone, uno-due con Vibra e punta l’uomo in area. Si ferma. Finta. Rasoterra dentro. Il serbo in corsa. Piatto all’incrocio. Frey gatto di marmo nulla può. GOOOOOLLLLL! GOOOOOOOLLLLLLL! GOOOOOLLLLL! Subito a posto le cose. Decollo. Urlo a Clau che la perdono e poi sono travolto dal tumulto. Mi ricompongo che sono abbracciato a Willy. Ancora all’assalto. Loro tremano. Uno. Due. Tre passaggi di fila alla velocità supersonica. Stankovic vince un contrasto aereo e palla a Viera fuori area. Falciato. Punizione di seconda dal limite. Il Risorto tira una lecca che sembra un missile terra-aria. Frey statua di cera. “Again” immobile. Se la rivedrà poi in tv perché nn l'ha vista nemmeno passare. Pallone che quasi sfonda la rete. GOL! GOOOOOOOLLLLLL! GOOOOOOLLLLL! GOL! Respiro aria nei polmoni e ancora GOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLL! GOOOOOOOOOOOLLLLLL! GOOOOOOOOOLLLLLL!. I CINQUE MINUTI DELL’APOCALISSE. CAMPIONATO SOSPESO PER MANIFESTA SUPERIORITA’ . SIAMO ONNIPOTENTI. Robe da nn credere. Il tripudio è orgiastico. Se qualcuna è rimasta incinta mi prendo tutte le mie responsabilità ma ero anche incapace di intendere e di volere. I “gioielli” di casa Savoldelli delirano. Willy e Dome saltellano abbracciati. Enry è incredulo. Selene e Clau la Rossa sono tutte arruffate. Nn ci stò dentro più. Nn vorrei essere in nessuna parte del mondo se nn qui in Curva. Oddio ci sarebbe anche quella spedizione a casa di Kate Moss ma adesso nn ci penso. Che storia, sono veramente frastornato da nn rendermene conto. Arriviamo al finire del primo tempo che quasi nn me ne accorgo. Sono in un Nirvana da cui nn riesco ad uscire. Intervallo. Mi siedo perché mi gira la testa. Sono narcotizzato dall’euforia. Brioscina scaramantica. Sfoglia e crema alla nocciola. Nn so quanto Clau stia spendendo di brioche. Ma in questo campionato è giusto che tutti facciano sacrifici. A me è toccato la parte del mangiarla. E nn credete che sia sempre facile. Oggi ad esempio è più da bere. Probabilmente, ma si sta ancora indagando, qualche energumeno troppo esuberante ha utilizzato i nostri zaini come zerbino per attutire le cadute sui gol.

Sono li che lappo anche la carta e mi accorgo che nel nostro settore iniziano a girare stampate con la foto piratata del commento col Torino. Qui c’è la mano della Stella. La guardo giu in transenna ed è piegata in due dalle risate. Per un momento sono al centro dell’attenzione e il mio ego e la mia presunzione fanno una doppia capriola. Poi essendo molto pudico comincio a diventare tutto vergognoso. Mi salva l’inizio del secondo tempo. Adesso tocca ai Viola provare a fare la partita. Provano a pungere ma li scacciamo come fossero mosche fastidiose. Loro ovviamente cercano di servire Toni. Questo mette in porta qualunque cosa gli arrivi. Ma qualcosa deve arrivargli. Annulliamo i loro sforzi tessendo fra difesa e centrocampo una ragnatela in cui si impappinano e nn riescono a cavare niente se nn il nulla assoluto. La partita cala di livello bruscamente. Noi controlliamo e loro impotenti stanno a guardare. Battiamo una punizione. Il serbo la butta in area. I viola ci tornano il piacere e lasciano liberi Burdisso e Vibra davanti a Frey. Capoccia dello svedese. Miracolo del portiere più tinto della storia. Tap-in ancora di Vibra. Manone di Frey a respingere alla disperata. Dentro. Fuori. Guardalinee e arbitro convalidano. Il dubbio resta. Il gol pure. GOOOOOOOOLLLLLL! GOOOOOOOOOLLLLL! GOOOOOOOOLLL!. Nn  siamo particolarmente svegli quindi reagiamo con un attimo di ritardo. Gioco. Partita. Incontro. Tutti a casa ale!. Tutti a casa ale!. Anche questa è in cassaforte. Nn ci ferma più nessuno. TREDICESIMA VITTORIA DI FILA. Abbattiamo ad ogni partita un nugolo di record. Siamo impressionanti per sicurezza, forza, determinazione ma soprattutto fame. E’ inutile che stia qui a decantare all’infinito le virtù di questa squadra. Mollate i divani, uscite dai centri commerciali, spegnete le televisioni e venite a riempire lo stadio. Lo merita la squadra ma soprattutto lo merita chi nn ha mai mollato nei tempi cupi.

Il rientro sul pulman è imbarazzante. Vedi che tutti son felici ma ancora scaramanticamente timorosi che il sogno possa frantumarsi. Siamo gasati al massimo. Io faccio il solito show da intrattenitore. Gli altri pazientemente sopportano. Cominciamo a chiederci quale mai sarà il segreto che ci ha trasformato in un rullo compressore. Il comitato scientifico del pulman è arrivato a questa conclusione. Durante il ritiro a Brunico si è svolta una riunione fra giocatori, Mancio e staff tecnico. Chi nn corre o risulta il peggiore in campo al termine della partita deve fare la doccia con Viera. E stare davanti a Viera sotto la doccia è voler mettere a repentaglio la propria incolumità fisica. Adesso si spiega perché tutti corrono e nessuno sbaglia più un pallone.

La verità è che siamo forti. Tutte le polemiche sulla mancanza dei gobbi, le penalizzazioni e adesso tirano fuori pure i favori arbitrali mi scivolano letteralmente addosso. Sono futili polemiche della stampa serva. La stessa che tanto decantava i meriti di Moggi & C. Andate tutti a fare in culo e la sera chiedetevi con chi ha passato il pomeriggio vostra moglie mentre voi eravate negli studi televisivi a sparare stronzate.

Il birbante Marco ci riporta a Clusone sani e salvi. Inforchiamo la macchina e torniamo a Colere primi in classifica e a più undici. Mangio e decido di nn uscire prima del lavoro. Scoprirò poi che il posticipo è stata una delle partite più obbrobriose degli ultimi vent’anni. “Avanti così e il primo che molla lo strozzo”. E se lo dice Materazzi meglio adeguarsi.

Ho iniziato a scrivere questi commenti in seguito alla richiesta di Angelo. In maniera ludica, cercando di essere il più divertente possibile, e per far sì che il sito avesse una parte sempre nuova e da scoprire. Sono partito così, senza tante raffinatezze, scrivendo la cronaca, a volte colorandola un po’, delle domeniche o sabati allo stadio. Senza domandarmi né il numero né chi fossero le persone che poi li leggessero. Ad un certo punto mi sono accorto che scriverli, oltre che essere un piacere, mi dava anche un senso di libertà. Sempre nei limiti del contesto ovviamente. Che senso avrebbe parlare delle mie idee politiche, cosa penso dell’impiccagione di Saddam, la mia soluzione al surriscaldamento del globo, in un sito dedicato all’Inter?. Nessun senso e sarebbe da sciocchi pensare il contrario. Nn ho bisogno di far proseliti né tantomeno di impormi su qualcuno. In un mondo dove vieni giudicato per il giubbotto che hai o per le scarpe che porti, scrivere mi sta permettendo di svelarmi per quello che sono senza essere giudicato in partenza. Il calcio è l’ultimo baluardo d’identità. Nn si conosce il vicino, si fa la spesa on-line. Resta solo la squadra. Allo stadio ci sono stato, ci sono e ci sarò sempre, perchè la posta in gioco per me è sempre la stessa: L’appartenenza.  Ragione e Passione sono timone e vela della mia anima vagante. Dicono che io sia un tipo strano. Credo che alla fine tutti lo siamo un po’. Dovremmo celebrare la nostra individualità e nn averne paura o vergogna. Le persone sbagliano a nn mostrarsi agli altri per quello che sono. Io mi sto sbattendo, con tutti i miei limiti, perché oltre a nn stancare e possibilmente divertire i miei scritti servano anche per riflettere anche solo per un secondo. Nn voglio complimenti né potere. Per questo sono libero. Posso permettermi nn più di guardare ma di vedere con gli occhi del cuore e dell’anima. Scrivere per essere capace di mostrarmi, di dichiararmi e di levare alta la mia voce. Con una lingua che sia nata di domenica, una lingua che possa mettere il sangue a bollire e che sia liquore per le genti che mi leggono. E’ tutto qui: spero solo che mi e vi assista una buona salute, è quello soltanto il problema e l’incognita. Ciao Gentaglia, cumportissa be!. Dopo queste righe in cui traspare tutta la mia modestia attacco coi saluti. Anzi no. Mentre scrivo fuori nevica copiosamente. Devo ancora montare gli antineve e munito di pala spalare il piazzale. Saluto tutti quelli che mi conoscono ma soprattutto, ancora una volta di cuore, tutti quelli che mi leggeranno. P.S. Rubo un attimo di tempo alla neve solamente per ringraziare Fabio per la grigliata di sabato. Stella per le stampate piratate. Clau per le merendine, i libri e i cd. Ste per tenere alto il nome dei carbonari nel guest-book e il Web-master che sta trascurando famiglia e lavoro per rendere il sito sempre all’altezza. BACIAMO LE MANI.   

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